E' stato eseguiti in urgenza
all'ospedale di Acireale un delicato intervento in laparoscopia
ginecologica, con paziente sveglia. La donna, in gravidanza, è
ricorsa alle cure dei sanitarie per una grave emorragia interna.
Grazie a un approccio mini-invasivo è stata sottoposta a
laparoscopia in anestesia neurassiale, garantendo alla paziente
una ripresa più rapida e minori rischi di complicanze
post-operatorie. La donna ha interagito con i medici per tutta
l'operazione. È la prima volta, in provincia di Catania, e fra
le primissime in Italia, che, grazie alla collaborazione fra
l'Unità operativa complessa di Ginecologia, diretta da Michele
La Greca, e quella di Anestesia e rianimazione, diretta da
Giuseppe Rapisarda, sono combinate le due metodiche. Per poter
realizzare la laparoscopia è necessario immettere del gas nella
cavità addominale del paziente, in modo da aumentarne le
dimensioni e consentire al chirurgo di poter operare. La
procedura era considerata incompatibile con il respiro
spontaneo, caratteristica, invece, dell'anestesia spinale e
peridurale (anestesia neurassiale).
"È stato conseguito un importante obiettivo assistenziale e
professionale che apre a numerosi sviluppi - afferma il
direttore generale dell'Asp di Catania, Maurizio Lanza -. Penso
soprattutto all'applicazione di queste metodiche su pazienti
fragili, obesi, broncopatici. Il risultato enfatizza soprattutto
la capacità di risposta in emergenza dell'Ospedale acese e le
moderne strumentazioni in dotazione al Presidio, che
rappresentano due obiettivi organizzativi e assistenziali sui
quali abbiamo sempre puntato".
"Voglio esprimere il mio apprezzamento ai colleghi per il lavoro
svolto - sottolinea il direttore sanitario, Antonino Rapisarda
-. È un'ulteriore dimostrazione della lunga tradizione
chirurgica e anestesiologica dell'Ospedale di Acireale che,
ancora una volta, si fa notare per eccellenti livelli
assistenziali e per la sinergia professionale. Lavorando in
squadra è più facile migliorare per offrire ai cittadini servizi
più efficienti e moderni, nell'ottica costante
dell'umanizzazione delle cure».
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