Una sorta di "mini-gps",
impiantato nella sede del nodulo mammario guida il chirurgo
nell'individuare e asportare lesioni tumorali impalpabili: è la
metodica utilizzata, per la prima volta nel sud Italia,
dall'Unità operativa complessa di Senologia dell'azienda
ospedaliera Cannizzaro, centro hub nella rete regionale delle
Breast unit. E' un dispositivo radar utile a individuare in sala
operatoria la sede del tumore quando è di dimensioni molto
ridotte e quindi non percettibile alla palpazione, ma visibile
solo attraverso l''imaging' e cioè con mammografia o ecografia.
"Quando i noduli sono molto piccoli, di dimensioni
inferiori a un centimetro e non si riesce a individuarli con la
palpazione - spiega Francesca Catalano, direttrice della
Senologia - o se una mammella è grande e dunque anche i tumori
più grandi sfuggono alla visita senologica e ancora, dopo la
chemioterapia, le lesioni si riducono in misura anche
significativa fino a diventare a loro volta impalpabili, in
tutti questi casi, il dispositivo è un aiuto fondamentale in
sala operatoria perché anche a distanza di mesi mette in
condizione di individuare con esattezza il bersaglio. Quando
dovrà operare - continua Catalano - il chirurgo sarà guidato in
tempo reale e con massima precisione da una sonda verso la
lesione e potrà pertanto ridurre anche la dimensione
dell'incisione, beneficio che dal punto di vista onco-plastico è
di rilevante importanza per la paziente perché significa avere
una cicatrice discreta e meno evidente".
La procedura, già utilizzata alcuni giorni fa sulle prime
pazienti, prevede che, durante la biopsia del nodulo sospetto
all''imaging', dalla stessa breccia dell'ago da biopsia possa
essere introdotto il radar, riducendo così anche gli spostamenti
delle pazienti che si recheranno in ospedale una volta sola per
biopsia e identificazione della lesione. Lo stesso può essere
applicato nei linfonodi che all'ecografia sono suggestivi per
localizzazione metastatica. Il radar emette onde
elettromagnetiche non radioattive a infrarossi (Ir), funziona
con una console che fornisce un feedback uditivo e visivo in
tempo reale e viene poi rimosso in sala operatoria insieme al
nodulo. Ha già dimostrato la sua efficacia sulle prime pazienti,
inviate alla chemioterapia prima dell'operazione al cui
intervento l'équipe chirurgica potrà avvalersi del dispositivo
"gps".
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