Il gup di Bari Roberto Oliveri del
Castillo ha inflitto 46 condanne comprese fra i 20 e i 3 anni di
reclusione e 4 assoluzioni nei confronti di presunti affiliati
ai clan baresi Di Cosola e Stramaglia, accusati a vario titolo
di associazione mafiosa, tentato omicidio, traffico e spaccio di
droga, porto e detenzione di armi da fuoco e da guerra e
processati con rito abbreviato. Condannati 16 imputati a 20 anni
di reclusione, con pene in molti casi più elevate delle
richieste fatte dal pm Antimafia Carmelo Rizzo. Tra le condanne
più alte quelle inflitte al boss Cosimo Di Cosola, fratello di
Antonio, il capo del clan che da alcuni mesi è diventato
collaboratore di giustizia, ai pregiudicati Giuseppe Armenise,
Davide e Antonio Bartolo, Giuseppe Pappagallo e Michelangelo
Stramaglia, figlio del boss ucciso a Valenzano nell'aprile 2009.
Alcuni degli odierni imputati furono arrestati dalla polizia, e
molti di loro sono ancora detenuti, nel luglio 2014
nell'operazione ribattezzata "hinterland 2".
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