Ha usato le parole di Sandro Pertini pronunciate la mattina del 25 Aprile del 1945 la segretaria provinciale e regionale, Nicia Pagnani dal palco di piazza Cavour ad Ancona per ricordare cosa si festeggia oggi: la Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazi fascista. "Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi difronte al dilemma arrendersi o periti" disse Pertini a nome del Comitato di Liberazione nazionale.
"Il 25 Aprile del 1945 - ha ricordato la rappresentante dell'Anpi - l'Italia è libera. Libera dall'occupante tedesco, libera dalla guerra, libera da più di 20 di dittatura fascista".
Ma è anche "la giornata istituzionale che fonda l'Italia Repubblicana per come la conosciamo oggi: democratica, antifascista che aggrappa le porprie radici alla Costituzione che nasce direttamente dalle ceneri della guerra di liberazione ed èp impregnata del sangue dei caduti per la libertà e dei principi e delle speranze per cui hanno combattuto e si sono sacrificati".
Pagnani ha poi ricordato che "dopo 80 anni ci sconcerta che siano tornate le guerre come se fosse il modo normale e legittimo di risolvere disaccordi e questioni". Quanto sta accadendo a Gaza "è vergognoso - ha sottolineato - Stiamo assistendo allo sterminio del popolo palestinese nel silenzio assordante delle istituzioni e nell'indifferenza collettiva della maggio parte del mondo civile". Poi l'appello: "il cessate il fuoco è fondamentale e il riconoscimento dello Stato di Palestina imprescindibile".
Un richiamo anche alla guerra russo-ucraina: "Ci hanno dimostrato - ha detto - l'inutilità di uccidersi a vicendae la necessità che le istituzioni europee ed internazionali siano protagoniste serie e responsabili". Un riferimento poi alle "centinaia di focolai di guerre" "Una situazione spaventosa".
Un richiamo anche alla giustizia sociale. "Viviamo un tempo in cui assistiamo e siamo vittime noi stessi dell'impoverimento progressivo dei popoli, della mancanza di lavoro e dell'assenza di tutele quando il lavoro c'è". Non solo, ha accusato: "Assistiamo alla colpevolizzazione di chi è povero, si trova in difficoltà o è straniero. Gli ultimi di cui ci dovremmo occupare". Infine sempre le parole di Pertini: "Non può esistere vera libertà senza giustizia sociale". Infine la richiesta di "un'Italia, un Europa, un mondo fatto di libertà, eguaglianza, solidarietà, lavoro, salute, pace e dignità della persona".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA