La richiesta di Fratelli d'Italia
al sindaco di Milano Giuseppe Sala di dedicare una via della
città a Sergio Ramelli "è una provocazione. Ramelli era un
estremista di destra iscritto al Fronte della Gioventù,
esattamente come tanti altri giovani uccisi dai fascisti negli
anni settanta che militavano nelle organizzazioni di sinistra".
Lo spiega il coordinamento di associazioni Memoria Antifascita,
sulla possibilità di dedicare una via al giovane del Fronte
della gioventù ucciso 50 anni fa da un commando di Avanguardia
operaia.
Memoria antifascista rimarca come "in quegli anni era in
corso uno scontro politico voluto dalla destra fascista,
iniziata con la strage di Piazza Fontana e il prezzo più alto lo
hanno pagato le vittime civili e i tanti giovani che difendevano
le loro idee".
Le associazioni bocciano anche la proposta del sindaco Sala di
una via intitolata ai giovani morti a causa del terrorismo. "Ci
sono già tante targhe che ricordano le vittime del terrorismo",
inoltre "Ramelli non è una vittima del terrorismo così come non
lo sono Varalli, Brasili, Amoroso, Fausto e Iaio, ben 5 compagni
uccisi dai neofascisti".
"Siamo stanchi della strumentalizzazione della destra che
equipara la vicenda di Ramelli con Fausto e Iaio, una facile
strumentalizzazione per i due giovani del Leoncavallo e ancora
oggi non ci sono colpevoli - conclude -, mentre la destra
sorvola sui tanti compagni uccisi dai militanti del Fronte della
Gioventù, di cui La Russa in quegli anni ne era un dirigente".
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