"Vieni a conoscere da vicino i
nostri 30 capitani coraggiosi che ospitiamo nelle nostre
strutture e a dialogare insieme a noi su questa emergenza che
rende fragile e talvolta impotente la nostra società": è
l'invito che Emanuela Baio, presidente della Fondazione Asilo
Mariuccia, ha rivolto al regista Matteo Garrone, candidato
all'Oscar con il suo film "Io capitano".
L'Asilo Mariuccia è una storica realtà milanese che in oltre
120 anni ha accolto più di 5.500 donne, bambini vittime di
violenza domestica e minori non accompagnati, prevalentemente
extracomunitari. "Il film di Matteo Garrone è un capolavoro
realistico - ha dichiarato Emanuela Baio - una luce cruda che fa
ben comprendere il dramma dell'immigrazione zoomato sui minori.
Una realtà che noi di Asilo Mariuccia ben conosciamo. Nelle
nostre comunità infatti, accogliamo e supportiamo oltre 30
giovani minorenni senza genitori, extracomunitari con alle
spalle storie identiche a quelle magistralmente raccontate dal
regista italiano".
"Hai avuto il coraggio di raccontare cinematograficamente
l'odissea contemporanea di Seydou e Moussa che lasciano Dakar
per raggiungere l'Europa - ha scritto la presidente Baio a
Garrone - . Noi ogni giorno ci prendiamo la responsabilità di
accogliere e integrare nel tessuto sociale tanti minori che
spesso hanno fatto lo stesso viaggio dei protagonisti del tuo
film. Penso che sarebbe molto bello potersi incontrare e
condividere le nostre storie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA