Alla luce della nota inviata dal
presidente dell'Ordine degli avvocati di Rimini alla
trasmissione televisiva 'le Iene' riguardo una denuncia
presentata dallo stesso Ordine verso Davide
Barzan per l'ipotesi di esercizio abusivo della professione e
usurpazione del titolo di avvocato, "si evidenzia, in primo
luogo, che Davide Barzan, ad oggi, non ricevuto alcuna
comunicazione da parte della procura della Repubblica di Rimini
di una iscrizione a suo carico per tale reato". E' quanto
sostiene il legale dello stesso Barzan, l'avvocato cosentino,
Marlon Lepera.
"In secondo luogo - sottolinea - si evidenzia, circostanza
questa che dovrebbe essere nota al presidente del consiglio
dell'Ordine di Rimini, che ai fini dell'integrazione del reato
di esercizio abusivo della professione forense è necessario che
l'agente svolga un atto tipico della professione forense o ad
essa riservato, non essendo sufficiente ad integrare tale reato
'le testimonianze televisive' raccolte da 'Le Iene'". Quindi,
evidenzia ancora il legale di Barzan, "sarebbe stato opportuno"
nel comunicato inviato alla trasmissione tv un "riferimento non
già alle 'numerose testimonianze raccolte e pubblicate dalla
vostra trasmissione', bensì l'indicazione anche di un solo atto
tipico e/o riservato che Davide Barzan avrebbe svolto in un
procedimento penale". Invece, viene argomentato ancora, "non
solo non viene indicato in tale comunicato un atto tipico e/o
riservato che avrebbe esercitato Davide Barzan, ma neppure viene
indicato il procedimento penale in cui quest'ultimo esercitato
abusivamente la professione forense. Ciò a comprova che Davide
Barzan non ha mai esercitato abusivamente la professione forense
in alcun procedimento penale, limitandosi a svolgere, nel
processo penale, il proprio ruolo di consulente criminalista,
con rituale nomina versata in atti".
Infine, conclude l'avvocato Lepera, "l''usurpazione di titoli
o di onori è stato depenalizzato dal d.lvo 30 dicembre 1999, n.
507, quindi, l'autorità competente a conoscere tale illecito
amministrativo non è la procura di Rimini, bensì l'autorità
amministrativa, atteso che tali comportamenti non costituiscono
reato dal lontano 1999".
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