Alloro, mirto, timo, lavanda e
maggiorana: le piante aromatiche utilizzate per l'Havdalah, la
preghiera che si recita al termine dello Shabbat, ci sono già
tutte e saranno presto affiancate da frumento, orzo, olivo,
vite, melograno, fico e palma da datteri, le sette specie
bibliche. Il luogo in cui queste essenze trovano dimora è il
'Giardino delle domande', nel comprensorio del Museo Nazionale
dell'Ebraismo Italiano e della Shoah a Ferrara.
"Con questo progetto, unico in Italia - spiega Simonetta
Della Seta, direttore del Museo - vogliamo invitare il pubblico
ad avvicinarsi alla cultura ebraica anche attraverso i suoi
odori e i suoi sapori. Nel Giardino, inaugurato in primavera, si
parlerà delle spezie presenti nella Bibbia e dei sentieri
dell'alimentazione ebraica. L'approccio coinvolgerà i cinque
sensi, facendo riflettere sulle differenze e sulle molte
somiglianze con altre tradizioni". Il Giardino servirà anche a
rispondere alle curiosità e alle domande più diffuse
sull'alimentazione degli ebrei.
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