Dal processo non è emerso in alcun
modo che Luisa Lazzaroni, ex assessore comunale di Bologna
coinvolta nel 'Cinzia Gate', "abbia consapevolmente fornito il
proprio contributo" alle azioni dell'ex sindaco Flavio Delbono,
volte ad ottenere il silenzio dell'ex compagna Cinzia Cracchi.
Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui la seconda
sezione penale della Corte di appello, presidente Alberto
Pederiali, ha confermato il 24 febbraio l'assoluzione.
Lazzaroni, difesa dall'avvocato Guido Magnisi, era accusata
di intralcio alla giustizia e di aver indotto a rendere
dichiarazioni mendaci Cinzia Cracchi, la donna dalle cui
dichiarazioni partì lo scandalo politico-giudiziario che portò
alle dimissioni del primo cittadino, a gennaio 2010.
Sulla base di una serie di elementi probatori, sottolineano i
giudici di appello, "deve escludersi che Lazzaroni abbia
contribuito a predisporre un testo della convenzione
Comune-Cup2000 per indurre la Cracchi a mentire agli
inquirenti".
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