(di Angelo Cerulo)
Contribuire a rimuovere
"un'immagine distorta della Massoneria" e creare un'occasione
per spiegare che "si tratta di un'istituzione che tende al
miglioramento dell'uomo". Così un 'maestro venerabile' del
Collegio Circoscrizionale Campania-Lucania (circa 1500 aderenti)
illustra all'ANSA lo spirito che anima l'apertura straordinaria
(cominciata col primo sabato di maggio e che proseguirà il 10,
17, 24 e 31 del mese) della Casa Massonica nella Galleria
Umberto I, al civico 27, nell'ambito del 'Maggio dei Monumenti'.
"Vogliamo farci conoscere - aggiunge l'esponente della
Massoneria napoletana, di professione architetto - per dire a
tutti che lavoriamo per il progresso dell'umanità; ognuno di
noi, nel proprio lavoro e nella propria vita, cerca di fare bene
e di fare bene agli altri. Siamo globalmente impegnati in lavori
di ricerca sulla morale e sull'etica e su altri temi decisivi
per la crescita collettiva".
Sono una trentina le 'logge' a Napoli e una cinquantina
nell'intero Collegio; un mondo con tanti 'segreti'. Ora, con il
tradizionale appuntamento culturale organizzato dal Comune,
torna, dunque, la riapertura (orario in tre turni, 9.30, 11,
12.30) di uno dei luoghi più "misteriosi" della città: la
storica sede del Grande Oriente d'Italia, all'interno della
Galleria Umberto I ("progettata e costruita da un fratello
massone, l'ingegnere Emanuele Rocco" ricorda la fonte).
Promossa dal Collegio dei maestri venerabili di
Campania-Lucania, l'iniziativa ha suscitato interesse. Curiosità
comprensibile dal momento che come tutti i luoghi iniziatici il
Tempio massonico partenopeo è solitamente inaccessibile ai non
iniziati (i cosiddetti profani). Inevitabile è l'attrazione
verso ciò che appare velato e misterioso, percezione in questo
caso accentuata dall'articolato e complesso simbolismo che
caratterizza l'universo della Libera-muratoria, ma non manca
neppure il desiderio di conoscere da vicino la realtà di una
secolare società esoterico-iniziatica che ha giocato un ruolo
rilevante nella storia culturale italiana e del mondo.
Le visite guidate alla sede del Goi, infatti, consentiranno
ai visitatori di poter apprendere (da fonti accreditate e,
dunque, affidabili) cosa è oggi la Massoneria, quali sono i suoi
principi e come questi si traducano in attività concrete. Nella
Casa sarà possibile anche trovare il lavoro del giornalista e
scrittore Antonio Emanuele Piedimonte: "Le 99 vie massoniche di
Napoli - La città dei 'fratelli', pubblicato dalle edizioni Sub
Rosa (di norma in vendita solo su Amazon). "Sono tanti i massoni
illustri a cui Napoli ha dedicato una strada o uno slargo -
spiega Piedimonte - dal lungomare intitolato all'eroico
ammiraglio Caracciolo alle viuzze che celebrano i gran maestri
Raimondo di Sangro principe di Sansevero e Antonio de Curtis in
arte Totò, senza dimenticare l'ebreo e massone Ascarelli che fu
il primo, leggendario presidente del Napoli Calcio, e i tanti
grandi della letteratura, della medicina e del libero pensiero,
come Cirillo, Cotugno, Filangieri, Pagano, Goethe, Settembrini,
Pascoli, Carducci, Foscolo, Amendola, Pascale, Martucci,
Castellino, compresi i premi Nobel Enrico Fermi e Salvatore
Quasimodo".
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