Caporalato, divario
retributivo di genere e precarietà dei rapporti di lavoro. Sono
questi i principali elementi di criticità evidenziati dalla
relazione annuale dell'Osservatorio regionale contro le
discriminazioni sui luoghi di lavoro, presentata oggi a palazzo
Campanella, dalla presidente Ornella Cuzzupi. Quella del 2024 è
la seconda relazione presentata dall'Osservatorio dalla sua
istituzione in Calabria con legge regionale del 2022.
Due anni di attività, di monitoraggio e di analisi del mondo
del lavoro e delle imprese che porta oggi a parlare di bilancio
positivo. "Questo perché - ha affermato Cuzzupi - io guardo alla
Calabria con un occhio positivo. Quello che noi dobbiamo
trasmettere ai giovani, alle donne, agli uomini di questa terra
è la fiducia nelle istituzioni e la fiducia in loro stessi".
La presidente dell'Osservatorio ha definito il fenomeno del
caporalato, il gender gap pay, e il lavoro precario, le
principali criticità presenti in Calabria evidenziati dai dati
della relazione, nella quale trovano spazio anche i dati che
riguardano gli infortuni sul lavoro, "che in Calabria segnano un
incremento poco superiore al 2%, con un tasso di crescita
superiore di oltre un punto a quello nazionale", e le malattie
professionali, "che per l'anno in esame registrano in Calabria
un incremento che va oltre il 17%, comunque più basso di quello
nazionale che si attesta al 21,64%".
Presente all'incontro il direttore dell'Ufficio nazionale
antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei
ministri Mattia Peradotto, che nella sua analisi della relazione
ha detto che essa dimostra che "la discriminazione non è una
questione astratta, ma è un fatto economico, sociale. Nonostante
la Calabria resti ultima per reddito pro capite e ultima per
occupazione sia mista che femminile, ci sono degli elementi di
forte interesse - ha affermato Peradotto - su cui si può
lavorare in maniera importante per rafforzare questa situazione
soprattutto garantire il rispetto dei diritti umani in generale
quelli lavorativi e quelli anche che riguardano la vita delle
persone".
Ha concluso i lavori il presidente del Consiglio regionale
Filippo Mancuso secondo il quale "dalla relazione emergono dati
allarmati ma il problema resta quello di come affrontarli.
Servono importanti politiche attive del lavoro, che pure ci
sono. Ma laddove la domanda supera l'offerta di lavoro - ha
aggiunto - si creano queste situazioni di sfruttamento. Dobbiamo
fare ancora di più e meglio, parlando della Calabria in maniera
positiva per invogliare imprenditori ad investire ed attrarre
investimenti e creare quel plusvalore che serve alla regione.
Cercare di invogliare chi vuole investire in Calabria lo
possiamo fare solo parlando bene della Calabria, delle
opportunità che offre questa terra, che può dare tanto dal punto
di vista turistico, ma anche nei servizi, nelle attività
produttive".
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