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Caporalato, gender gap e precarietà le criticità in Calabria

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Caporalato, gender gap e precarietà le criticità in Calabria

Relazione Osservatorio contro le discriminazioni sul lavoro

REGGIO CALABRIA, 13 maggio 2025, 18:53

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Caporalato, divario retributivo di genere e precarietà dei rapporti di lavoro. Sono questi i principali elementi di criticità evidenziati dalla relazione annuale dell'Osservatorio regionale contro le discriminazioni sui luoghi di lavoro, presentata oggi a palazzo Campanella, dalla presidente Ornella Cuzzupi. Quella del 2024 è la seconda relazione presentata dall'Osservatorio dalla sua istituzione in Calabria con legge regionale del 2022.
    Due anni di attività, di monitoraggio e di analisi del mondo del lavoro e delle imprese che porta oggi a parlare di bilancio positivo. "Questo perché - ha affermato Cuzzupi - io guardo alla Calabria con un occhio positivo. Quello che noi dobbiamo trasmettere ai giovani, alle donne, agli uomini di questa terra è la fiducia nelle istituzioni e la fiducia in loro stessi".
    La presidente dell'Osservatorio ha definito il fenomeno del caporalato, il gender gap pay, e il lavoro precario, le principali criticità presenti in Calabria evidenziati dai dati della relazione, nella quale trovano spazio anche i dati che riguardano gli infortuni sul lavoro, "che in Calabria segnano un incremento poco superiore al 2%, con un tasso di crescita superiore di oltre un punto a quello nazionale", e le malattie professionali, "che per l'anno in esame registrano in Calabria un incremento che va oltre il 17%, comunque più basso di quello nazionale che si attesta al 21,64%".
    Presente all'incontro il direttore dell'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri Mattia Peradotto, che nella sua analisi della relazione ha detto che essa dimostra che "la discriminazione non è una questione astratta, ma è un fatto economico, sociale. Nonostante la Calabria resti ultima per reddito pro capite e ultima per occupazione sia mista che femminile, ci sono degli elementi di forte interesse - ha affermato Peradotto - su cui si può lavorare in maniera importante per rafforzare questa situazione soprattutto garantire il rispetto dei diritti umani in generale quelli lavorativi e quelli anche che riguardano la vita delle persone".
    Ha concluso i lavori il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso secondo il quale "dalla relazione emergono dati allarmati ma il problema resta quello di come affrontarli.
    Servono importanti politiche attive del lavoro, che pure ci sono. Ma laddove la domanda supera l'offerta di lavoro - ha aggiunto - si creano queste situazioni di sfruttamento. Dobbiamo fare ancora di più e meglio, parlando della Calabria in maniera positiva per invogliare imprenditori ad investire ed attrarre investimenti e creare quel plusvalore che serve alla regione.
    Cercare di invogliare chi vuole investire in Calabria lo possiamo fare solo parlando bene della Calabria, delle opportunità che offre questa terra, che può dare tanto dal punto di vista turistico, ma anche nei servizi, nelle attività produttive".
   

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