"Siamo pronti ad assumerci le
nostre responsabilità e, se ci denunceranno, anche ad andare in
carcere". Lo ha affermato questa mattina Mario Pizzola,
portavoce dei Comitati cittadini per l'ambiente che si sono
schierati davanti ai cancelli della Snam, in località Case Pente
a Sulmona (L'Aquila) dove è in corso la realizzazione della
centrale di compressione a supporto del nuovo gasdotto Linea
Adriatica. Il questore dell'Aquila aveva espressamente ordinato
di tenersi "a debita distanza dall'ingresso, in un luogo che non
pregiudichi la sicurezza dei manifestanti, non sia di intralcio
al traffico dei mezzi di cantiere né arrechi disturbo ai
lavoratori". Disposizioni che Pizzola non avrebbe rispettato
attuando la protesta insieme ad altri quattro attivisti laddove
era stato ufficialmente vietato, ovvero davanti ai cancelli del
cantiere.
"Noi abbiamo annunciato un presidio di disobbedienza civile
non violenta. Siamo pienamente consapevoli della responsabilità
che ci assumiamo e ribadiamo con forza che, in uno Stato di
diritto qual è l'Italia, nessuno può ritenersi al di sopra della
legge, nemmeno la Snam. È inaccettabile che Snam continui a
operare nell'illegalità senza che alcuna autorità competente
intervenga. Ricordiamo che questo cantiere è stato aperto in
assenza dell'adempimento delle prescrizioni ante operam previste
dal decreto VIA. Inoltre, Snam prosegue i lavori di costruzione
della centrale con un'autorizzazione ormai scaduta. Durante le
operazioni sono stati distrutti beni storici e culturali di
eccezionale valore, comprese le tracce di un insediamento
risalente a quattromila anni fa. Sono stati abbattuti
illegalmente 317 alberi di ulivo. La nostra azione dovrebbe
essere chiamata obbedienza civile e non disobbedienza, perché ha
come unico obiettivo il ripristino della legalità".
Snam, intanto, ribadisce come "i propri interventi
infrastrutturali, nel territorio di Sulmona come nel resto
d'Italia, si collochino sempre nel rigoroso rispetto delle leggi
vigenti e adottino accorgimenti e cautele, per esempio in ordine
a ripristini e monitoraggi ambientali, spesso più stringenti di
quelli stabiliti dalla normativa. Il Gruppo è anzi impegnato
nella diffusione e nel consolidamento di una cultura della
legalità e coinvolge in questo percorso i suoi stessi fornitori.
Le attività in essere presso il sito di Case Pente, più in
particolare, vengono condotte nella più completa trasparenza, in
costante raccordo con gli enti locali e nazionali e a fronte di
tutte le necessarie autorizzazioni".
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