E' la figlioletta di sette anni della vittima la testimone-chiave del delitto del papà, Paolo Cialini, il tecnico informatico di 47 anni ucciso con una coltellata in petto per un diverbio stradale, ieri a Giulianova Lido, da Dante Di Silvestre, artigiano 59enne. E quanto ha visto, oltre alla tragedia del padre morente in una pozza di sangue, in quei tragici minuti, già lo ha raccontato agli investigatori: lo ha fatto nella serata di ieri, alla presenza di un neuropsichiatra, nella caserma dei carabinieri. Quella delle testimonianze è l'aspetto sul quale confida molto la Procura, che stamattina ha lanciato l'appello a chiunque abbia visto le due liti e l'accoltellamento: ''Non è possibile che in una via centrale nessuno abbia visto niente - ha detto il procuratore capo Antonio Guerriero -. Finora il contributo è stato scarso''. Assieme al pm Irene Scordamaglia, Guerriero ha ascoltato in serata anche Di Silvestre a cui viene contestato finora l'omicidio volontario, ma non ancora aggravato dai futili motivi. E' probabile che l'uomo compaia venerdì dinanzi al gip per la convalida del fermo, così come invece si terrà domattina, all'obitorio dell'ospedale di Teramo dove la salma verrà trasferita da Giulianova, l'autopsia sulla vittima.
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