Sgomenti, addolorati, stupiti, "ieri era qui con noi in piazza" ma in qualche modo anche rassegnati perchè "non si è mai pronti ma la lunga malattia del pontefice ci aveva in qualche modo preparato". Così sono apparsi i fedeli che stamane sono arrivati a piazza San Pietro appena la notizia della morte di Papa Francesco è piombata su una Roma svuotata dai romani per la giornata festiva ma piena di turisti e pellegrini. Complici i social, la notizia ha fatto in pochi minuti il giro del mondo: italiani, stranieri, fedeli, turisti, semplici curiosi, cronisti, volontari, chi ha potuto, subito dopo le 10, silenziosamente, si è riversato lungo via della Conciliazione e in via della porta Angelica, per cercare di accedere alla piazza che via via, con il passare delle ore, è diventata gremita.
"E' stata una morte inaspettata - dice Antonio, a Roma per la laurea domani del figlio - era un pontefice amato, il papa della gente normale, uno di noi". C'è chi mostra foto e video girati ieri in piazza con il papa sulla papamobile. "Eravamo convinti fosse ormai fuori pericolo", dice in spagnolo un uomo, "siamo sgomenti". Ma c'è anche chi racconta di aver visto, ieri, un pontefice molto sofferente e di aver intuito che la fine fosse vicina. "Ero lì in prima fila è subito ho capito che non era il Papa di sempre, non stava bene. Secondo me hanno esaudito una sua volontà, portandolo in piazza", racconta Maria Grazia, pugliese ma a Roma da molti anni. "Era un Papa moderno, per i poveri, per la gente. Ha implorato la pace fino all'ultimo, fino alla fine è stato con noi", aggiunge e più di uno, nella piazza che va riempendosi anche per il rosario delle 19.30, annuisce.
A raccogliersi, insieme a migliaia di altri fedeli in piazza San Pietro, c'è anche chi si dice dispiaciuto per la morte di Francesco ma vuole puntualizzare che non condivideva le sue posizioni. "Era divisivo - afferma un avvocato - non in sintonia con i cattolici che, con mio grande dispiacere, si sono spostati elettoralmente a destra. Non era in relazione con il suo popolo".
In piazza a San Pietro c'è anche una folta comunità argentina arrivata a Roma in questi giorni per un viaggio di piacere. "È un vero choc apprendere della sua morte - dice la giovane Mia con gli occhi lucidi - era il nostro 'papà argentino', dal grande cuore: ci mancherà". Anche Ausilia, napoletana di origine ma da 20 anni residente a Ladispoli, sul litorale romano, è concorde. "Sapeva parlare al cuore di tutti. Era semplice, non amava la ricchezza della Chiesa. Chi gli succederà non avrà un compito facile".
Tra chi lo piange ci sono alcuni senzatetto che di notte ammassano i loro giacigli di cartone e coperte sotto uno dei porticati lungo via della Conciliazione. "Sono preoccupato e addolorato. Questo Papa ci voleva bene. Ora chissà", dice pensieroso Gherheias Ionel, 40 anni, rumeno, che vive qui da 6 mesi insieme ad altre 15 persone di varie nazionalità. "Il papa tempo fa ha voluto incontrarci, mi ha stretto la mano, non lo dimenticherò mai". E alle bancarelle che vendono souvenir su via della Conciliazione già cresce la richiesta di oggetti-ricordo di papa Francesco. "Siamo in attesa di nuovi souvenir con immagini raffiguranti il pontefice", racconta Sight, da 24 anni in Italia. "Questo Papa piaceva molto anche alla nostra comunità indiana, era un uomo buono".
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