Gli invasi artificiali della
Sardegna contenevano al 31 marzo 1053,59 milioni di metri cubi
di acqua, ossia il 57.7% del volume invasabile nelle dighe. Si
tratta di oltre il 3% in più rispetto alla rilevazione fatta a
fine febbraio, grazie alle ultime precipitazioni con piogge e
nevicate, ma manca all'appello il 10% rispetto a marzo 2024,
quando i bacini isolani contenevano 1234,75 milioni di mc, ossia
il 67,7% della portata massima. E' quanto emerge dall'ultimo
monitoraggio dell'Autorità di Bacino regionale.
Non tutti i territori però possono stare tranquilli
nonostante complessivamente la situazione sia migliorata.
serbatoi del Sulcis e della Nurra soffrono per la siccità e la
mancanza di piogge. L'indice del sistema della Nurra si avvicina
pericolosamente allo zero (0,09) con il Bidighinzu vuoto (lo era
già a febbraio), il Cuga ridotto ormai a una grande pozzanghera
con il 22% di acqua invasata e il Temo (Monte Leone Roccadoria)
al 18%. Nell'Alto Cixerri l'indice di pericolosità è allo 0.13
con Punta Gennarta che contiene soli 3 milioni di metri cubi (il
25%) mentre è praticamente vuoto l'invaso di Medau Zirimilis.
Il Flumendosa-Campidano-Cixerri ha gli invasi pieni al 43%
ma il Medio Flumendosa ha un indice di pericolosità dello 0.14
(0.20 il dato complessivo del sistema Tirso-Flumendosa). Al 100%
della capienza i sistemi idrici del Posada Cedrino (Nuorese) e
Sud Orientale. Bene anche il Liscia (Gallura) con oltre il 76%.
Rispetto a un mese fa va meglio anche il Tirso con oltre il 74%,
ma a fine marzo 2024 i bacini erano pieni al 99%, cioè -25%.
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