A distanza di un
paio d'anni dall'avvio, sono stati presentati i primi risultati
del progetto 'Cusio 2030', finanziato con 340mila euro
nell'ambito del bando 'Simbiosi. Insieme alla natura per il
futuro del Pianeta' di Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha
l'obiettivo di conservare, valorizzare e sostenere la
biodiversità acquatica del lago d'Orta, tra le province di
Novara e del Verbano-Cusio-Ossola.
Nell'autunno scorso, a una profondità di circa dieci metri,
sono state posizionate alcune legnaie, nelle località di Bagnera
di Orta, Punta Casa Rio, Spiaggia Miami e presso il Lido di
Gozzano, che hanno lo scopo di creare una zona di rifugio dove i
pesci possono nascondersi dai predatori e deporre le uova. Sono
state inoltre avviate le operazioni di ripopolamento di specie
ittiche autoctone: nelle acque del lago sono stati immessi
avannotti di luccio italico e uova fecondate di agone, oltre a
uova fecondate e larve di trota marmorata negli affluenti del
lago.
Nel 2025 proseguiranno inoltre gli studi e le analisi
sull'avifauna ittiofaga presente sul lago, cioè gli uccelli -
come il cormorano, lo svasso maggiore e lo smergo maggiore - che
si nutrono anche delle specie di pesci oggetto di ripopolamento.
Un'ulteriore attività di monitoraggio è stata eseguita sul
gambero di fiume della Louisiana, una specie invasiva non
autoctona che si è sviluppata nel lago d'Orta per l'assenza di
antagonisti.
Nel 1989, quando era tra i più acidificati d'Europa, il lago
d'Orta fu oggetto di un'operazione di risanamento, il cosiddetto
'liming', che consistette nell'aggiunta di circa 15mila
tonnellate di carbonato di calcio per riportare il ph dell'acqua
a un livello ottimale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA