Ha ammesso di aver ucciso la moglie
Vincenzo Gerardi, 57 anni, arrestato mercoledì a Samarate
(Varese) per il femminicidio di Teresa Stabile, 55 anni, con la
quale era sposato da oltre 20 anni e che aveva chiesto la
separazione.
Interrogato oggi dal Gip del tribunale di Busto Arsizio
(Varese) Anna Giorgetti, il 57enne ha negato sia la
premeditazione dell'accoltellamento letale, sia il reato di
stalking che gli è stato contestato subito dopo il femminicidio.
Gerardi è rimasto fermo su quanto già dichiarato al pubblico
ministero Ciro Caramore subito dopo l'arresto descrivendo
l'aggressione alla moglie - uccisa con 15 coltellate - come un
delitto d'impeto.
Gli inquirenti non credono a questa versione: in casa
dell'uomo sono infatti state trovate delle lettere-testamento
scritte dal 57enne e indirizzate ai due figli (datate 18 marzo)
dalle quali emerge per gli investigatori la pianificazione del
femminicidio-suicidio. Quando i carabinieri lo hanno arrestato
in flagranza, Gerardi ha minacciato di togliersi la vita con lo
stesso coltello con il quale aveva appena ucciso la moglie.
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