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Ogni due minuti una donna muore per parto o gravidanza

Ogni due minuti una donna muore per parto o gravidanza

Oggi la Giornata mondale della salute, focus madri e neonati

ROMA, 07 aprile 2025, 12:53

di Manuela Correra

ANSACheck
Ogni due minuti una donna muore per parto o gravidanza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni due minuti una donna muore per parto o gravidanza - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ogni due minuti, nel mondo, si registra la morte di una donna incinta o partoriente, per un totale di 287mila decessi nel 2020, ultima stima dell'Oms disponibile. Ed è soprattutto nell'Africa subsahariana che si registrano i tassi più alti: in questi paesi, il rischio di morire durante la gravidanza o il parto è pari a 1 su 37, mentre in Europa è di 1 su 6.500. I figli di madri africane hanno inoltre 10 volte più probabilità di morire entro il primo mese di vita rispetto ai neonati dei paesi ricchi. In Italia, invece, la mortalità materna dal 2011 al 2019 ha mostrato una riduzione da 11 a 8,3 decessi ogni 100 mila nati vivi, ma con una situazione più sfavorevole nel Mezzogiorno. Molte di queste morti, a livello globale, potrebbero però essere evitate. Per questo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) chiama all'azione e per la Giornata mondiale della salute 2025 ha scelto proprio il 'Miglioramento della salute e della sopravvivenza delle madri e dei neonati' quale tema centrale.

Un tema, quello indicato dall'Oms per le celebrazioni di quest'anno - la Giornata si celebra il 7 aprile di ogni anno, in memoria della prima assemblea dell'Oms che ne ha sancito la fondazione nel 1948 - particolarmente importante, poichè gran parte di queste morti hanno come causa principale la povertà e l'accesso limitato alle cure. Ovvero cause evitabili.

Globalmente, inoltre, i dati Oms evidenziano che pure altre condizioni, tra cui malattie infettive e croniche come Hiv-Aids, malaria, anemie e diabete, sono alla base di quasi un quarto (23%) della mortalità correlata alla gravidanza e al parto.

 

Condizioni spesso non rilevate o trattate. In Italia pesa invece il gap regionale: la stima della mortalità materne è infatti pari a 7,7 decessi ogni 100 mila nati vivi al Nord, 5,9/100 mila al Centro e 10,5/100 mila al Sud. Ma anche nel nostro Paese, si tratta in vari casi di morti che potrebbero essere prevenute: la quota delle morti 'evitabili' risulta pari al 41% del totale, rileva l'Italian Obstetric Surveillance System, dal momento che principali fattori di rischio sono l'età materna pari o superiore ai 35 anni, il livello di istruzione pari o inferiore alla scuola media inferiore, la cittadinanza non italiana e l'obesità.

"Capire perché le donne incinte e le madri muoiono è fondamentale per affrontare la persistente crisi della mortalità materna nel mondo e garantire che le donne abbiano le migliori possibilità di sopravvivere al parto", afferma Pascale Allotey, direttore del Programma speciale delle Nazioni Unite sulla riproduzione umana. La campagna 2025, spiega l'Oms, chiederà dunque una "maggiore intensificazione degli sforzi per garantire l'accesso a cure di alta qualità e comprovate per donne e bambini, soprattutto nei Paesi più poveri e nei contesti di crisi dove si verifica la stragrande maggioranza dei decessi".

La Giornata mondiale della salute darà anche il via ad una campagna di un anno sulla salute materna e neonatale intitolata 'Healthy beginnings, hopeful future', ovvero un 'inizio sano per un futuro di speranza'. Ciò a fronte di oltre 2 milioni di bambini che ogni anno muoiono nel loro primo mese di vita, mentre in Italia la mortalità infantile è pari a 2,6 morti nel primo anno di vita ogni 1000 nati vivi, rispetto a 3,1 del 2015.

Agire subito è dunque cruciale, è il messaggio lanciato anche dalla Società Italiana di Pediatria (Sip): la salute dell'adulto si costruisce infatti fin dall'infanzia. Con le '6 A', ovvero sei azioni fondamentali: allattamento al seno, alimentazione corretta, attività fisica quotidiana, limitato uso di smartphone e tablet, riposo adeguato e aderenza alle vaccinazioni. "Investire nella prevenzione fin dall'infanzia significa agire sulle cause che, negli anni, portano allo sviluppo delle più comuni malattie dell'età adulta come obesità, diabete, tumori e patologie cardiovascolari. È ormai evidente che i comportamenti salutari acquisiti da piccoli si riflettono sull'intero arco della vita. Per questo è essenziale agire presto, perché bambini più sani oggi saranno adulti più sani domani", afferma il presidente della Sip Rino Agostiniani.

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