(di Fausto Gasparroni)
Una forte presa di
posizione sulla bufera che ha coinvolto il Papa emerito
Benedetto XVI, accusato dal maxi-dossier sugli abusi
nell'arcidiocesi di Monaco, di cui fu arcivescovo dal 1977 al
1982, di non aver adottato alcun provvedimento in merito a
quattro casi di preti pedofili, viene dall'attuale presidente
della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo di Limburgo
monsignor Georg Baetzing.
"Deve pronunciarsi, non deve tener conto di quel che dicono i
suoi consulenti e in sostanza deve dire la semplice frase: 'ho
delle colpe, ho fatto degli errori, prego chi è rimasto
coinvolto di perdonarmi'", ha detto Baetzing, parlando del
Pontefice emerito al talk show televisivo di Anne Will, su ARD,
nella tarda serata di ieri. "Io credo che possa farlo, se riesce
a prendere le distanze da chi gli dà i consigli. Questo è
davvero un punto debole di Benedetto, di Joseph Ratzinger,
quello di non attorniarsi sempre dei consiglieri migliori", ha
aggiunto il presule.
Nei giorni scorsi, tra l'altro, con una dichiarazione del suo
segretario particolare mons. Georg Gaenswein, Benedetto XVI
aveva dovuto correggere e rettificare un'affermazione - peraltro
già smentita dagli autori del rapporto, lo studio legale
Wespfahl Spilker Wastl - contenuta nella sua memoria di 82
pagine allegata al dossier, in cui negava di aver partecipato a
una riunione all'Arcivescovado bavarese nel 1980 in cui si
doveva discutere della posizione di un prete pedofilo giunto
dalla diocesi di Essen.
In realtà Ratzinger ha dovuto ammettere di essere stato
presente, precisando comunque che nella riunione non si parlò di
incarichi pastorali per il sacerdote, ma solo della sua
sistemazione per poter essere sottoposto a terapie. Nei fatti,
tuttavia, il prete fu poi destinato alla cura di anime in una
parrocchia, continuando imperterrito nei suoi abusi.
La pressione che ora viene anche dal capo dell'Episcopato
tedesco non agevola certo la scomoda posizione in cui è venuto a
trovarsi il quasi 95/enne Pontefice emerito, che comunque ha
promesso una sua nuova relazione una volta terminata la lettura
del corposo dossier.
Intanto, in difesa di Ratzinger prende la parola il cardinale
Fernando Filoni, gran maestro dell'Ordine del Santo Sepolcro ed
ex prefetto di Propaganda Fide, oltre che già stretto
collaboratore del Papa emerito come sostituto della Segreteria
di Stato. "Posso affermare che mai ho trovato in papa Benedetto
alcuna ombra o tentativo di nascondere o minimizzare alcunché",
scrive Filoni sulla testata online beemagazine. "Per me -
sottolinea il porporato - fu sempre chiara la volontà di
Benedetto XVI di affrontare la ''questione della pedofilia'' con
determinazione".
E sempre sull'onda dello scossone proveniente da Monaco di
Baviera, continua nella Chiesa italiana il dibattito
sull'opportunità che anche nel nostro Paese venga condotta
un'indagine sugli abusi sessuali nella Chiesa. "I tempi sono
maturi anche da noi per sviluppare un'iniziativa in merito, sono
favorevole e credo che la prossima assemblea (a maggio, ndr)
prenderà una decisione in tal senso", afferma in un'intervista
al Quotidiano Nazionale il vice presidente della Cei, mons. Erio
Castellucci, arcivescovo-abate di Modena-Nonantola e vescovo di
Carpi, tra i papabili per il dopo Bassetti al vertice
dell'episcopato italiano. "Il confronto interno è più che altro
sulla forma da conferire a un simile studio", aggiunge.
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