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Lupo, nove branchi censiti in Valle d'Aosta

Lupo, nove branchi censiti in Valle d'Aosta

Planaz, continui attacchi. Sapinet, chiesta deroga a ministero

AOSTA, 15 dicembre 2022, 16:13

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono nove i branchi di lupi censiti in Valle d'Aosta, ciascuno composto da sei a 11 esemplari.

Lo ha detto l'assessore alle Risorse naturali, Davide Sapinet, rispondendo a una interpellanza del gruppo Lega.


    Il consigliere Dino Planaz ha segnalato "continui attacchi da parte del lupo ai danni degli allevamenti soprattutto nella zona della bassa Valle", anche nei confronti di bovini da alcuni quintali. "Il ministro dell'Agricoltura ha recentemente dichiarato che - ha aggiunto Planaz - i piani presentati alla Conferenza Stato-Regioni non hanno raggiunto l'intesa di vedute tra le varie Regioni ma che, visto il miglioramento dello stato di conservazione della specie su tutto il territorio nazionale, il nuovo Piano d'azione lupo dovrebbe prevedere la preservazione del lupo e contestualmente autorizzare le deroghe previste dalla direttiva Habitat sulle specie bisognose di protezione speciale.
    Vorremmo sapere se il 'problema lupo' che sta colpendo la nostra regione sia stato rappresentato in sede di Conferenza Stato-Regioni e se si intenda elaborare al più presto, di concerto con il ministero dell'Agricoltura, un Piano di azione lupo specifico per la Valle d'Aosta".
    "In Conferenza Stato-Regioni - ha riferito Sapinet - il tema non è stato affrontato in forma ufficiale, perché è l'ultimo passaggio di una lunga serie di interlocuzioni negli organismi propedeutici alla Conferenza stessa, in particolare la Conferenza politiche agricole e la Conferenza degli assessori con deleghe all'ambiente. Ad agosto 2022, il ministero dell'Ambiente ha trasmesso la nuova bozza del Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, chiedendo alle Regioni osservazioni in merito. Come Valle d'Aosta, insieme alle altre Regioni dell'arco alpino, abbiamo proposto, in particolare, che le Regioni e Province autonome possano presentare al ministero dell'Ambiente e all'Ispra Piani operativi locali relativamente al regime di deroga sul territorio di propria competenza: i protocolli locali di intervento, concordati con Ispra, consentiranno alle amministrazioni regionali di autorizzare direttamente gli interventi di deroga, fermo restando l'obbligo di rendicontazione a Ispra. La bozza di Piano e le osservazioni regionali saranno esaminate in sede di Conferenza Stato-Regioni per la loro approvazione, dopodiché potrà essere avviato l'iter di elaborazione del piano operativo regionale".
    "Sarà mia cura - ha aggiunto l'assessore - tenere aggiornata la terza Commissione sulla questione e proseguire l'azione in raccordo con gli altri assessori dell'arco alpino con l'intento di approvare un Piano che sia il più possibile orientato ad una gestione concreta della specie, che tenga conto delle particolarità dei territori e della convivenza con le attività zootecniche".
   

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