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C.conti, chiesti 132.000 euro a Maccari

C.conti, chiesti 132.000 euro a Maccari

Per introiti di tornei non versati a Regione in 'Affaire ritiri'

AOSTA, 05 maggio 2016, 13:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ammonta a 132.706,57 euro il danno erariale contestato dalla procura regionale della Corte dei conti all'ex capo ufficio stampa della Regione Valle d'Aosta Paolo Maccari, ora editore. La richiesta riguarda gli introiti non versati alla Regione per il Torneo Valle d'Aosta, pari a 108.118 euro, e per il torneo Monte Bianco, pari a 24.588 euro, nell'ambito dell''Affaire ritiri', l'inchiesta dei primi anni duemila su episodi di corruzione nell'organizzazione dei ritiri delle squadre di calcio in Valle d'Aosta, nonché nella gestione dell'assessorato regionale al Turismo. In ambito penale, Maccari - assente oggi in aula - patteggiò nel 2004 un anno e due mesi di carcere per corruzione, truffa aggravata e tentata concussione. Nel 2009 era già stato condannato a pagare 32.840 euro. Il giudizio contabile è però tornato in primo grado dopo che in appello il restante danno è stato ritenuto non prescritto. La tesi della difesa (avvocato Davide Sciulli) è che "l'organizzatore dei tornei non era la Regione ma Nikema". "La tesi della prescrizione è valida solo se riteniamo che l'organizzatore sia la Regione, mentre l'ente pubblico pagava solo la differenza costi-ricavi, come emerge da due delibere da poco più di 14.000 euro complessivi. Ma con costi del genere non si potevano organizzare tornei con squadre di serie A", ha sottolineato Sciulli. "Inoltre - ha aggiunto - la Regione era un ente patrocinatore, non poteva incassare i biglietti, poteva farlo solo chi aveva una posizione aperta alla Siae, come Nikema".
"L'organizzazione spettava alla Regione", ha ribattuto il procuratore regionale della Corte dei conti, Roberto Rizzi. "Maccari stesso, in un interrogatorio, disse che l'incasso dei biglietti spettava alla Regione. Nel 1999 e nel 2000 Nikema fu lautamente retribuita dal Casinò de la Vallée, dunque non è vero che la società pensava di autofinanziarsi con la vendita dei biglietti". Inoltre "i 14.000 euro delle due delibere fanno parte di un'anomala prassi dell'epoca, ma ci sono altri delibere che parlano di altri costi", per esempio "96 e 120 milioni di lire". Poi, nel 2002, "l'organizzazione dei tornei passò al Casinò, che riversò alla Regione gli incassi dei due tornei". Quindi, "nel Maccari c'era la regia di tutto e il soggetto che aveva la piena gestione dei soldi pubblici". La sentenza è attesa nelle prossime settimane. 
   

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