(ANSA) - ROMA, 21 AGO - Non sarà un commissario 'ponte' in
attesa di una nuova legge che dia più poteri alle Regioni o una
figura con altri impegni istituzionali a sostituire Vasco Errani
alla guida della macchina della ricostruzione del dopo terremoto
di un anno fa. Il sostituto, assicurano più fonti, ancora non
c'è ma il premier Paolo Gentiloni e i 4 governatori delle
Regioni colpite, nel vertice di oggi a Palazzo Chigi, hanno
concordato sulla necessità di una figura che si dedichi
esclusivamente all'impegno di riportare alla normalità i 140
Comuni nel nord Italia colpiti dal sisma.
Vasco Errani, che ha smentito con forza l'accusa di lasciare
per tornare alla politica attiva, si è mostrato però inamovibile
nella decisione di dimettersi dall'incarico a partire dal 9
settembre. Mettendo così il governo davanti ad un'impasse perchè
la volontà di dare più poteri alle Regioni non si può subito
applicare visto che secondo la legge è un commissario del
governo ad essere in capo alle ricostruzioni del dopo terremoto.
L'ipotesi, circolata nei giorni scorsi, di un commissario
'ponte' in attesa di una nuova legge è stata, però, accantonata
nella riunione di oggi a Palazzo Chigi. I governatori hanno
evidenziato come per un ruolo così impegnativo serva una figura
ad hoc, impegnata non a mezzo servizio e non a tempo
determinato. "Errani potevi chiamarlo ogni giorno e stava sempre
sul terreno", raccontano fonti degli enti locali. Per questo
sembra difficile che ad assumere il ruolo di commissario possano
essere personalità come la sottosegretaria alla presidenza del
Consiglio Maria Elena Boschi o il ministro Claudio De Vincenti,
già gravati da impegni istituzionali e di governo.
Fonti di Palazzo Chigi spiegano che c'è tempo fino al 9
settembre per scegliere chi prenderà il posto di Errani, scelto
da Matteo Renzi nonostante appartenesse alla minoranza Pd.
Incarico che l'ex governatore dell'Emilia, vicinissimo a Pier
Luigi Bersani, accettò impegnandosi a ricoprire un ruolo solo
istituzionale, lontano dalle beghe del Pd. Ora Errani sarà
libero di fare le sue scelte politiche e tra gli ex dem, ora in
Mdp, in molti vedono naturale una sua candidatura in Parlamento
quando si andrà alle elezioni politiche. Ma l'ex governatore
garantisce che non è quella la molla della sua scelta,
"figuratevi se a 62 anni mi metto a fare questi ragionamenti",
taglia corto.
Se il nuovo commissario arriverà a settembre, si annunciano
invece tempi più lunghi per cambiare la legge e dare più poteri
alle Regioni. Si pensa di istituire per legge, forse nella legge
di bilancio, un coordinamento delle Regioni che comunque
lavoreranno in sinergia con il commissario del governo.
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