L'assessore regionale al Welfare
della Regione Umbria, Fabio Barcaioli, ha sottolineato che "la
tragedia avvenuta nel carcere di Capanne di Perugia è l'ennesima
conferma di una situazione fuori controllo". "Che denunciamo da
tempo e che il Governo continua a ignorare" ha aggiunto
intervenendo dopo la morte di un detenuto nella struttura del
capoluogo umbro ed esprimendo il proprio cordoglio condividendo
le parole della presidente della Regione Umbria, Stefania
Proietti.
"Il sovraffollamento ha raggiunto livelli insostenibili - ha
sottolineato Barcaioli -, il personale è insufficiente e manca
qualsiasi struttura adeguata alla gestione dei detenuti con
problemi psichiatrici. Questa non è più una situazione
gestibile. Come spiegato anche dal Garante dei detenuti,
avvocato Giuseppe Caforio, durante un incontro con la presidente
Proietti, le carceri umbre versano in condizioni critiche.
Attualmente ospitano circa 1.600 detenuti, a fronte di una
capienza massima di 1.200 posti. Di questi, il 70 per cento
proviene da altre regioni. Un'anomalia che grava sulle strutture
locali e sul sistema sanitario umbro, già sotto pressione.
Inoltre In Italia ci sono circa 64.000 detenuti su 60 milioni di
abitanti, ma in Umbria il tasso di detenzione è il doppio della
media nazionale. Non a caso anche il carcere di Perugia ha una
popolazione superiore di circa il 40 per cento rispetto alle
previsioni massime previste".
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