Per agevolare gli studenti
universitari, fino al 31 dicembre raddoppiano a Perugia le corse
della linea F del trasporto pubblico. Con 4 corse di andata e 4
di ritorno, il potenziamento interessa il tratto compreso fra le
fermate di Pian di Massiano in viale Perari, dipartimento di
Ingegneria, poi Santa Lucia, Rimbocchi ed il quartiere
universitario di Elce.
Le linee aggiuntive sono operative dal lunedì al venerdì
nella fascia oraria 8-10,30, con la sola esclusione del mese di
agosto.
La novità è stata presentata a palazzo dei Priori
dall'assessore comunale alla Mobilità Pierluigi Vossi, dall'ad
di BusItalia Alessio Cinfrignini e dal delegato del rettore
dell'Università degli Studi, il professor Paolo Belardi.
Quella avviata è "una integrazione su una linea portante",
ha detto Cinfrignini, sottolineando che il servizio avrà così
una frequenza dimezzata, da 30 a 15 minuti.
Vossi ha evidenziato che si tratta "di un primo passo" nato
dall'intesa con l'Università. "Grazie al quale - ha aggiunto -
interveniamo in una zona di Perugia ma dovremo recepire esigenze
anche altrove".
Obiettivo di Comune e Università è di favorire l'uso del
mezzo pubblico. "Dobbiamo fare sì che i ragazzi non usino l'auto
per arrivare alle aule" è stato detto.
L'incremento della linea F potrebbe diventare un modello per
ridurre la pressione delle auto su altre zone ritenute critiche,
come il polo di Agraria e via del Giochetto, ma non solo ha
auspicato la comunità studentesca, rappresentata da Nicolas
Radicchi, presidente del Consiglio degli studenti. "Siamo molto
soddisfatti del lavoro fatto - ha detto -, speriamo sia un
percorso che vada avanti nei prossimi anni con operazioni simili
nelle zone di agraria, veterinaria e di via del Giochetto".
Radicchi nell'occasione ha ricordato che "sono oltre 13mila"
le sottoscrizioni fatte per l'abbonamento agevolato per gli
universitari. Per Vossi "il sogno sarebbe che anche gli under 19
potessero usare in modo convenzionato il bus". Un tema che il
Comune affronterà ad un tavolo con la Regione "prendendo spunto
dai modelli di altri territori italiani".
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