"Il segretario del Partito
democratico Tommaso Bori attacca la Tesei sostenendo che mi
nasconde, ma farebbe bene lui a nascondere il simbolo del Pd, un
partito che con i suoi rappresentanti nella passata legislatura
è stato protagonista certo, ma in negativo. Come non ricordare
gli arresti legati a Concorsopoli nell'ambito della sanità e
alcune condanne definitive, oltre a patteggiamenti con
riconoscimento delle accuse": è la replica dell'assessore alla
Sanità della Regione Umbria, Luca Coletto, a quanto sostenuto
dall'esponente del Pd. "Se poi vogliamo parlare dei 5 anni di
legislatura appena trascorsi, tutti si dimenticano che proprio
Bori ha chiesto e ottenuto una Commissione d'inchiesta sulla
gestione del Covid che si è conclusa senza alcun rilievo e con
il voto positivo del dott. Bori, che a questo punto farebbe bene
a mettersi d'accordo con sé stesso" aggiunge.
"Stessa cosa - dice Coletto in una nota - dovrebbe fare
quando parla dei leader di partito, considerando che lo vediamo
sempre cinguettare intorno alla segretaria Elly Schlein quando
viene a impartire ordini al Pd dell'Umbria. Se poi parliamo
della privatizzazione, per la quale il Pd vende balle da cinque
anni a questa parte, è giusto sottolineare che le strutture
private convenzionate sono diminuite, visto che l'allora
'Prosperius', da che era a maggioranza privata con stipendi
regali per gli amministratori privati e benefit con auto di alta
gamma, ma con fatturati (almeno gli ultimi) in perdita, con
questo assessore la maggioranza è diventata pubblica, gli
stipendi si sono allineati al pubblico, le auto di grossa
cilindrata i privati se le comprano con i propri soldi, e il
fatturato anche quest'anno ha un utile di due milioni di euro.
Noi non siamo per la 'decrescita felice' che abbiamo trovato in
sanità e non solo, la rotta l'abbiamo invertita e non siamo
finiti in galera. In bocca al lupo cons. Bori - conclude Coletto
-, le auguro ogni bene".
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