"Questa volta sono un pò di corsa, però sono stato diverse volte a Perugia, conosco questa città ricca di storia e fascino.
Non ho ancora incontrato nessun personaggio che potrebbe ispirarmi un film, ma magari lo incontrerò questa sera in sala, chissà.
Spero che ci sia
occasione di venire a lavorare qui, mi piacerebbe molto": in
tenuta sportiva, felpa, maglietta e jeans, il regista Matteo
Garrone veste i panni di un comune visitatore quando attraversa
gli spazi del centro d'intrattenimento Gherlinda e si confonde
tra il pubblico che è arrivato a Corciano per partecipare alla
sua masterclass nell'ambito della prima edizione di Nutriarte,
il festival internazionale culturale in programma fino a
domenica 9. Con la sua spontaneità e naturalezza, sembra avere
"digerito" ormai i suoi successi, a partire da quelli derivati
dall'ultimo film, "Io capitano" (2023). Il pubblico, invece, lo
ricorda bene ed omaggia il suo talento accogliendolo con un
applauso nell'incontro che lo ha visto protagonista accanto a
Carlo Degli Esposti, produttore della fortunata serie Tv
"Montalbano".
Un fuori programma, perché i due avrebbero dovuto tenere
incontri distinti, ma anche per questo rivelatosi ancora più
interessante, soprattutto quando Degli Esposti ha raccontato di
aver rinunciato a produrre "Gomorra" "mangiandomi le mani", film
poi uscito nelle sale nel 2008 ottenendo un successo strepitoso,
diretto da Matteo Garrone e ispirato all'omonimo best seller di
Roberto Saviano.
"Venendo dalla pittura - ha raccontato Garrone - quello che
mi fa scattare il desiderio di raccontare una storia, oltre alla
fascinazione dei personaggi, la loro vicenda e i loro conflitti,
sono le potenzialità visive perché il cinema per me è legato
alla pittura e all'immagine. Sicuramente al centro della mia
ricerca c'è l'uomo, la sua condizione. Ogni film è un'occasione
per esplorare una parte di me stesso, attraverso i personaggi.
Quando faccio un film inevitabilmente c'è una parte di me, mi
rappresenta in qualche modo anche se cerco di nasconderlo. I
film che faccio sono legati a quello che sono, nel bene e nel
male".
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