Lo scorso anno le aggressioni al
personale sanitario in Trentino Alto Adige sono state
praticamente una per giorno feriale, ossia 301, in crescita del
10% rispetto al 2023. Lo ha detto all'ANSA Foad Aodi, presidente
dell'Amsi e del Movimento internazionale transculturale
interprofessionale "Uniti per unire". In tutta Italia nel 2024
gli episodi di violenza negli ospedali e negli ambulatori sono
stati circa 26.000, un terzo in più a confronto con il 2023.
"L'emergenza ha toccato il picco massimo, ma la politica resta
incredibilmente immobile. Chi difende chi ci difende?", ha
osservato il professore
Le aggressioni sono tra le prime cause di dimissioni
volontarie dalla sanità pubblica e della fuga all'estero da
parte dei professionisti sanitari: 7.000 medici e oltre 20.000
infermieri si sono dimessi nei primi 9 mesi del 2024, come ha
rivelato il recente report dell'Osservatorio Inps.
Secondo Aodi, anche in regione ci sono casi che non vengono
segnalati: le organizzazioni Amsi, Umem e Uniti per unire
ritengono che il 72% di vittime non denunci "per paura o
rassegnazione".
Nel corso del 2024 in Trentino Alto Adige, il 36% delle
aggressioni ha riguardato gli infermieri e il 31% i medici.
Quasi due terzi degli episodi violenti rilevati (63%) sono
concentrati nel nord del Paese. Il 73% delle vittime di
aggressione sono donne e oltre agli infermieri, gli altri
professionisti più esposti sono fisioterapisti.
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