"L'estate 2016 si è subito
presentata come "calda" per il sistema nazionale del credito.
Secondo la Banca d'Italia gli allarmi dei mercati finanziari,
manifestati attraverso le quotazioni dei titoli bancari, sono
eccessivi rispetto ai fondamentali degli istituti italiani. Dai
recenti stress test emerge che il sistema è tutto sommato
solido, a parte qualche caso che negli ultimi mesi ha riempito
le pagine dei giornali, tra cronaca economica e giudiziaria.
Guardiamo con apprensione anche a quanto sta accadendo a livello
locale nel processo di riorganizzazione del sistema delle Bcc,
da sempre punto di riferimento per l'accesso al credito delle
aziende trentine e partner cruciale dello sviluppo del
territorio. Il momento è dunque davvero critico, sia per il
sistema finanziario che per l'economia reale". Lo scrive il
presidente della Confindustria di Trento, Giulio Bonazzi, nel
suo editoriale sul nuovo numero di Trentino Industriale.
"Al rallentamento dei Paesi emergenti, infatti - prosegue -
si sono aggiunti gli effetti della Brexit, che non si limitano a
un rischio recessione nel Regno Unito. Il rallentamento della
domanda globale farà sentire i suoi effetti anche in Italia e in
Europa, a partire già da quest'anno".
"Il Centro studi Confindustria - afferma poi Bonazzi - ha
dovuto rivedere al ribasso le stime di crescita presentate lo
scorso dicembre. Secondo le nuove stime fatte a giugno -
incorporando l'effetto Brexit - la crescita del Pil 2016 passerà
da 1,4% a 0,8%, mentre per il 2017 è previsto un dimezzamento da
1,3% a 0,6%. Un rallentamento che rischia di minare la fiducia
delle imprese, con conseguenze negative sui loro piani di
investimento. Queste previsioni sono soggette a ulteriori
rischi, legati a problemi specifici in cui versano alcuni Paesi
(Turchia in primis), e a importanti scadenze elettorali: nel
2016 il referendum sulla riforma costituzionale italiana e le
elezioni presidenziali negli Stati Uniti; nel 2017 le
presidenziali in Francia e quelle politiche in Germania".
"Servono - conclude il presidente della Confindustria di
Trento - nervi saldi e la capacità dei governi, centrali e
locali, di sostenere il sistema produttivo con meno burocrazia e
con l'elaborazione di una politica industriale che, negli ultimi
anni, nel nostro Paese è francamente mancata. Per questo è anche
necessario che i partiti - compresi quelli trentini - escano da
una fase di perenne campagna elettorale e si concentrino
maggiormente sui problemi dei cittadini e delle imprese".
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