"Quando rientrammo in Italia quello striscione lo avevano visto tutti e fu gioia nella gioia.
Eravamo partiti da Arezzo su un camper con 'ciccia' (carne da
mangiare, ndr), spumante e tanta emozione, ritornammo avendo
fatto diventare il nostro striscione un cimelio della vittoria".
Ricorda così uno dei protagonisti della storia dello striscione
'Supporters Pieve al Toppo', oggetto che nella storia è entrato
per davvero perché inquadrato dagli obbiettivi di tv e macchine
fotografiche benissimo durante la finale Italia - Germania
dell'11 luglio 1982 al Santiago Bernabeu. Una delle immagini lo
mostra sullo sfondo del gol di Altobelli. Era un lenzuolo di
circa 20 metri che rese famosa la frazione alle porte di Arezzo
rimanendo nell'iconografia mondiale del calcio. Lo striscione si
è perduto nel tempo, chi lo mostrava allo stadio non ha più i 20
anni dell'epoca e qualcuno di loro purtroppo è deceduto. Ma il
ricordo del manipolo di tifosi aretini andò in Spagna con quello
stendardo vive sempre a Pieve al Toppo. I 'Supporters Pieve al
Toppo' da ragazzi erano ultras dell'Arezzo, i loro nomi Lorenzo
Sereni, Liviano Tani e Giuseppe Mencucci che, insieme all'ex
giocatore dell'Arezzo Mauro Benvenuto e ad un quinto amico,
erano andati in Spagna per vedere almeno una partita
dell'Italia. A loro si aggiunsero Stefano Bichi, Angelo Frosini,
Carlo Ricci, Claudio Guerrini e Dario Bonini. Tra loro Stefano
Mencucci ricorda: "Eravamo giovani, fra i 24 e i 30 anni,
partimmo in camper con lo striscione e con un bel rifornimento
di carne visto che uno di noi era un macellaio, decidemmo di
appenderlo sulla tribuna superiore del Bernabeu dove riuscimmo
ad assistere alla finale". Il ricordo più bello? "Quel gol di
Tardelli e la sua corsa - prosegue - pensavo di svenire. La
festa fu incredibile anche perché lo striscione venne inquadrato
e fato vedere più volte, lo avevano visto tutti, proprio tutti".
Il ricordo, a distanza di 40 anni, non si è sbiadito. E
nonostante l'età non sia più la stessa, i superstiti della
spedizione di Pieve al Toppo non hanno dubbi: "Un'emozione così
forte che vaccina per sempre. Sarebbe da rifare subito, se si
potesse".
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