Calato il sipario dopo l'ultima
replica romana della bella edizione di ''Così è (se vi pare)''
di Pirandello con la regia di Geppy Gleijeses al Teatro Quirino,
ieri anche i tecnici hanno fermato lo smontaggio delle scene per
unirsi agli attori e al regista nel foyer del teatro vuoto e
festeggiare a sorpresa Milena Vukotic che compiva 88 anni,
essendo nata il 23 aprile 1935 a Roma, portati assai bene, come
ha dimostrato tre anni fa con la sua vivace partecipazione a
''Ballando con le stelle''. Una verve e vitalità che porta anche
nello spettacolo, sia alla fine, correndo via e tornando,
andando a prendere gli altri per rispondere tra gli applausi
alle chiamate del pubblico, sia con la presenza e qualità con
cui interpreta, anche per due repliche consecutive al giorno,
come sabato, la signora Frola. Figlia di un commediografo e di
una pianista, Milena Vukotic inizia giovanissima come ballerina
e poi debutta da attrice poco più che ventenne nel film
''Sicario'' di Damiano Damiani e nel 1963 proprio in un ''Così è
(se vi pare)'' con regia di Mario Ferrero. Da allora, premiata
con un Nastro d'argento nel 1994, ha recitato in oltre cento
film, da ''Il fascino discreto della borghesia'' di Bunuel
all'episodio di Fellini di ''Tre passi nel delirio'', divenendo
molto popolare per film come ''Venga a prendere un caffè da
noi'' di Lattuada e per aver fatto la moglie di Tognazzi nella
serie ''Amici miei'' di Monicelli e la moglie Pina di Villaggio
nella serie di ''Fantozzi'', senza contare il ruolo di Enrica in
''Un medico in famiglia'' Tv, comunque chiamata dai registi più
importanti, da Scola a Ozpetek, da Bertolucci a Tarkovskij, da
Avati alla Wertmuller. Oltre una cinquantina sono poi stati gli
spettacoli che la hanno impegnata in teatro, vincendo nel 1998
un Premio Ubu, con registi che vanno da Strehler a Missiroli, da
Enriquez a Zeffirelli, da Scaparro a Maccarinelli, sempre
lasciando un'impronta precisa della sua personalità d'attrice,
col suo sguardo espressivo e la sua umanissima verità scenica.
In questo ''Cosi è (se vi pare)'', che riprenderà a girare la
prossima stagione da Milano a Firenze e Bologna, questa attrice
dona assieme fragilità e vigore alla sua figura minuta e al
personaggio della signora Frola, donna anziana vessata
dall'assillante e crudele curiosità che tutti hanno su lei, su
suo genero il signor Ponza e la moglie di questi, che non si sa
se sia sua figlia, come lei sostiene, o, come dice il marito, la
sua seconda moglie, perché la prima è morta durante un terribile
terremoto. E quando alla fine si vorrà interrogare lei stessa,
ecco che questa risponde: ''Io sono colei che mi si crede''.
Come si sa il gioco pirandelliano fa iniziare tutto tra i
pettegolezzi di signore e signori borghesi di una piccola
cittadina, compreso il superiore in Prefettura di Ponza, per poi
procedere in modo moderno e spiazzante, mettendo in crisi tutte
le apparenze e le certezze del pensiero positivista, in nome
della relatività novecentesca, qui espressa anche nella bella
scena di Roberto Crea da un suggestivo gioco di specchi che
moltiplica tutti come in un caleidoscopio, oltre che impersonata
dal signor Laudisi. Si tratta di colui che cerca di far capire
agli altri come ognuno alla fine veda le cose a suo modo,
secondo conoscenze e ottica personale, deridendo l'ansia di
certezze e verità di tutti con una risata, che è divertita e
grottesca assieme, d'irrisione e coscienza, resa in modo
assolutamente espressivo, come tutto il personaggio, da Pino
Micol, che esclama dopo l'apparizione della signora Ponza,
''Ecco, o signori, come parla la verità''. Gianluca Ferrato è
poi un dignitoso e dolente signor Ponza. E sono stati loro, con
Gleijeses che ha fatto un discorso e gli altri interpreti, Maria
Rosaria Carli, Massimo Lello, Stefania Barca, Marco Prosperini,
Antonio Sarasso, Roberta Rossignoli, Vicky Catalano, Walter
Cerrotta, Giulia Paoletti a brindare e far festa alla Vukotic.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA