(di Francesco Gallo) "Non è un film
su Michael Jordan, non è un film di sport e non è neppure un
film storico". Parola di Ben Affleck nel junket internazionale
di AIR. LA STORIA DEL GRANDE SALTO film che più americano non
potrebbe essere con la guerra, a colpi di milioni di dollari,
tra marchi di sneakers come Adidas, Nike e Converse alla ricerca
di un testimonial che potrebbe fare la differenza se ha un nome
mitico come il campione di basket Michael Jordan. A firma di Ben
Affleck e con Matt Damon protagonista nel ruolo del coraggioso e
un po' folle manager della Nike, Sonny Vaccaro, racconta appunto
l'incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane
Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della
Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport con il lancio
del marchio 'Air Jordan'. La storia, tra l'altro del tutto vera,
racconta appunto l'impresa di questa squadra di marketing che,
fa una scommessa decisiva: puntare su un campione in erba. Ma in
AIR soprattutto c'è la visione senza compromessi di una madre
che conosce l'immenso talento del figlio che diventerà il
'fenomeno' del basket più grande di tutti i tempi. Il film in
sala dal 6 aprile con Warner Bros e che passa al Bif&st, vede
l'esordio della casa di produzione Artists Equity di Affleck e
Damon, amici da sempre, e coautori di una sceneggiatura
originale di Alex Convery. "Fatta la sceneggiatura - ha spiegato
Affleck - ho avuto l'opportunità di parlare con Michael Jordan
che, per quelli che non lo sanno, è uno degli uomini che mettono
più soggezione. A un certo punto Jordan mi ha parlato prima di
suo padre e poi di sua madre. E, in questo ultimo caso, lo ha
fatto con uno sguardo di riverenza, soggezione e amore che mi ha
capire quanto sia importante per lui la madre. Così quando gli
ho chiesto chi voleva l'interpretasse e mi ha detto 'Viola
Davis' per me è stato vincolante". Un rispetto del
regista-attore verso il campione che gli fa dire: "Mi sono
sentito obbligato a spiegargli che il film non sarebbe stato
storicamente accurato, ma per forza di cose una specie di
favola, una parabola". "Io e Ben Affleck Siamo cresciuti proprio
in quell'epoca. Quindi conoscevamo la storia dal nostro punto di
vista, ma non da quello delle persone che erano davvero
coinvolte - spiega un Matt Damon in piena forma dopo i chili di
troppo imposti al personaggio di Sonny Vaccaro responsabile
marketing della Nike - . E così ogni volta che leggevamo la
sceneggiatura ci venivano dei dubbi e ci rimettevamo subito le
mani. Un po' quello che ci era già successo per WILL HUNTING .
Ma quando poi insieme abbiamo messo mano all'ultimo stesura di
AIR, ha prevalso la sicurezza che ci dava l'esperienza dei
decenni che ci hanno visti impegnati a fare cinema. Il nostro
problema è stato sempre e solo quello di fare qualcosa che non
offendesse in alcun modo Jordan". Matt Damon poi ci tiene a
dire: "Abbiamo cercato comunque di catturare lo spirito di
queste persone più di ogni altra cosa. Non ci interessava essere
troppo precisi negli accadimenti, ma cogliere l'entusiasmo di
questo gruppo di disperati (la Nike allora copriva solo il 17%
del mercato) pieni di un'energia contagiosa". Dice infine Viola
Davis, una straordinaria mamma del campione Jordan: "Le madri,
si sa, sono una cosa importante nella vita di chiunque, quindi
sono stata lusingata e commossa quando mi è stato chiesto di
interpretare la madre di Michael Jordan per sua stessa volontà.
Conosco Jordan, ma non sapevo affatto che la madre Deloris
avesse strappato alla Nike una partecipazione agli utili della
scarpa proteggendo così gli interessi di suo figlio. Volevo
saperne di più di questa signora capace di lottare con tanta
forza e coraggio. Questa sua capacità di avere una visione
all'avanguardia nelle trattative l'ha resa una donna incredibile
che ho desiderato ancora di più interpretare". Nel cast stellare
di AIR troviamo anche Jason Bateman nel ruolo di Rob Strasser,
Chris Messina in quello di David Falk, Matthew Maher in Peter
Moore, Marlon Wayans (George Raveling), Chris Tucker (Howard
White), Gustaf Skarsgård (Horst Dassler) e Julius Tennon nei
panni di James Jordan.
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