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TEL AVIV, 05 DIC - Israele estende la
sua offensiva nel sud della Striscia di Gaza a caccia dei
battaglioni di Hamas in quell'area. Ma l'esercito continua a
colpire duramente anche il nord e il centro dell'enclave
palestinese per eliminare le residue sacche di resistenza dei
miliziani. Solo la notte scorsa, ha annunciato il portavoce
militare israeliano, sono stati 200 gli attacchi contro
obiettivi di Hamas. In serata sono saltate le comunicazioni in
tutta la Striscia mentre a Gaza City l'agenzia palestinese Wafa
ha denunciato la morte di almeno "50 persone" in raid che hanno
coinvolto due scuole piene di sfollati. La presidente della
Croce Rossa, Mirjana Spoljaric, arrivata ieri a Gaza, ha
definito la "sofferenza" della popolazione "intollerabile" ma
non ha perso di vista il dramma degli ostaggi israeliani
chiedendone la liberazione. Nella manovra dell'Idf i tank
dell'esercito si sono spinti oltre Khan Yunis - la principale
città nel sud della Striscia che ieri aveva visto l'ingresso dei
primi carri armati israeliani - secondo una tattica già usata al
nord: un lento ma progressivo avanzamento sul terreno. I
blindati si sono addentrati fra i villaggi di Karara, Khuzaa ed
Abassan dopo che alcuni giorni fa la popolazione locale aveva
ricevuto dall'esercito ordini di evacuazione immediata. Fonti
locali hanno riferito che altri blindati hanno preso posizione
lungo l'arteria Sallah-a-din, l'importante asse viario che
taglia in verticale da nord a sud l'intera enclave palestinese.
La strada, il cui controllo è vitale, "costituisce un campo di
battaglia, quindi è estremamente pericoloso percorrerla", hanno
avvertito i militari confermando "l'azione aggressiva"
intrapresa nel sud nei confronti di Hamas e delle altre
organizzazioni armate palestinesi. Le due scuole che ospitavano
sfollati colpite dai raid di Israele, secondo la versione
fornita dalla Wafa, sono invece nel quartiere Al-Daraj di Gaza
City. Si tratterebbe dell'istituto Salah al-Din, affiliato
all'Unrwa, e di quello Asaad al-Saftawi. Gli equipaggi delle
ambulanze, ha fatto sapere l'agenzia palestinese, hanno avuto
"grandi difficoltà nel raggiungere le due scuole". Proprio sullo
spinoso tema degli ostaggi, le loro famiglie hanno chiesto a
Benyamin Netanyahu di "ritornare subito ai negoziati" con Hamas
"senza ritardi e ad ogni costo" ed hanno ottenuto di incontrare
domani il premier. Nella Striscia - secondo i dati diffusi dal
ministero della Sanità di Hamas che non distingue tra civili e
miliziani - i morti sono saliti a 15.899, di cui il 70% minori e
donne. "Una carneficina", l'ha definita l'Alto rappresentante
Josep Borrell in apertura dei lavori della 25ma edizione del
Forum Ue-Ong sui diritti umani, suscitando le contestazioni di
una parte dei presenti che ha deciso di lasciare la sala in
segno di protesta (ANSAmed).
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