In Romania alle 7 locali (le 6 in
Italia) si sono aperti i seggi per le nuove elezioni
presidenziali, convocate dopo il caos e le polemiche seguite
all'annullamento della consultazione dello scorso novembre, con
l'affermazione a sorpresa al primo turno dell'estremista di
destra Calin Georgescu.
La Corte costituzionale, con una decisione clamorosa a soli
due giorni dal ballottaggio di inizio dicembre, era intervenuta
a invalidare il successo di Georgescu per irregolarità
finanziarie nella sua campagna elettorale e per pesanti
ingerenze russe attuate attraverso TikTok.
Favorito nel voto odierno, dal quale Georgescu è stato
escluso, è George Simion, esponente anch'egli dell'ultradestra
nazionalista, che tuttavia non dovrebbe ottenere la maggioranza
del 50% già oggi e che andrebbe al turno di ballottaggio in
programma il 18 maggio. Su posizioni filorusse, anti-Ue e
anti-Nato, contrario a ulteriori aiuti militari all'Ucraina e,
come Georgescu, molto attivo su TikTok, Simion - che è leader
del partito di estrema destra Aur (Alleanza per l'Unione dei
Romeni) - è dato dai sondaggi tra il 29% e il 34%.
A sfidarlo al secondo turno potrebbe essere uno tra il
liberale Crin Antonescu, accreditato di un consenso oscillante
tra il 21% e il 26%, e Nicusor Dan, sindaco indipendente di
Bucarest e riformista pro-Ue, che i sondaggi danno tra il 19% e
il 23%.
Su percentuali minori è Victor Ponta, ex premier
socialdemocratico che ha virato su posizioni nazionaliste. I
circa 19 milioni di elettori potranno votare fino alle 21 locali
(le 20 in Italia) nei quasi 19 mila seggi allestiti in tutto il
Paese.
La numerosa comunità di romeni all'estero ha potuto
cominciare a votare sin da ieri, facendo registrare un'affluenza
alle urne molto sostenuta. Per i romeni residenti in Italia sono
a disposizione 161 seggi.
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