La presentazione del ritiro estivo
del Genoa è stata l'occasione per uno sguardo al futuro del club
rossoblù che dopo aver superato la tempesta societaria e di
campo di fine 2024 ha sistemato la classifica con Vieira e
blindato il club con il nuovo azionista Dan Sucu. "Futuro? Io lo
vedo positivo, sono confidente - ha detto il ceo rossoblù,
Andres Blazquez -. Abbiamo una proprietà seria e molto presente
praticamente a tutte le partite. E' molto coinvolta e molto
attenta al dettaglio di ogni cosa. Vedo che il futuro è
brillante, un bel futuro".
Il Genoa che a fine ottobre era ultimo a Pasqua è già salvo.
"C'erano tanti timori a novembre. Sì, siamo a Pasqua e mangiamo
una colomba che, in questa situazione, è molto più saporita". E
con il mercato di gennaio è iniziata la costruzione della
squadra della prossima stagione, con Vieira ancora in panchina.
"Direi che il programma è cominciato, abbiamo già preso altri
giocatori. Per ora siamo ad Otoa, Ellertsson e Stanciu. Il
lavoro continua così. Abbiamo portato su dal settore giovanile
giocatori, come Venturino, che sarà importante l'anno prossimo.
Il futuro è quello e abbiamo cominciato due anni fa, nel senso
che lo scouting che abbiamo fatto c'è da tanti anni. Ora solo
stiamo aggiungendo i giocatori nei posti giusti in base ai
bisogni che ha l'allenatore. Stiamo costruendo insieme a Patrick
la squadra dell'anno prossimo".
Ci si propone ancora una stagione "tranquilla", poi dal
2026/27 l'obiettivo del club è quello di alzare l'asticella.
"Quello che ho detto è che c'è un punto di sostenibilità che è
molto importante. Basta guardare il bilancio del club: il
miglioramento è graduale, ma si è partiti da 37/38 milioni di
ricavi e siamo ora quasi a 75. È parte del processo di
sostenibilità della squadra, i costi si sono abbassati
sostanzialmente perché c'erano tanti giocatori che erano nel
nostro monte ingaggi, ma che giocavano fuori da qui. E per il
2027 tanti di questi giocatori non ci saranno più e questo ci
permetterà di investire più nelle squadre che giocano qui invece
di quelle che giocano fuori".
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