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Pieri, contro le falle del protocollo "Var a chiamata"

Pieri, contro le falle del protocollo "Var a chiamata"

Ex arbitro: limiti "anche in una rimessa laterale invertita"

ROMA, 11 febbraio 2025, 20:52

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Ogni pallone che esce dal perimetro del campo può potenzialmente svelare una falla del protocollo Var, se non visto. In Inter-Fiorentina da un calcio d'angolo inesistente é scaturito l'autogol e La Penna é stato doppiamente sfortunato. Altrimenti ce ne saremmo dimenticati dopo pochi minuti. Ma poteva accadere su una rimessa laterale invertita, o un fallo di gioco male interpretato".

 

Secondo Tiziano Pieri, ex arbitro di Serie A, il protocollo Var "é pieno di falle, ma ieri é stato applicato alla lettera. Il buon senso poteva suggerire alla sala Var di richiamare l'attenzione del guardalinee.  Sarebbe stato comunque uno strappo alla procedura".  Un altro caso in cui il protocollo fa acqua "é quello della seconda ammonizione", che genera l'espulsione. Anche in questo caso "il Var non può intervenire a correggere un eventuale errore arbitrale", al contrario di quanto accade con il rosso diretto. E Pieri ricorda il caso di Tomori in Empoli-Milan, con il difensore rossonero allontanato dopo il secondo cartellino giallo per un fallo su Colombo, anche se quest'ultimo era in sospetta posizione di fuorigioco.  Come rimediare a questi limiti di revisione? "O si modifica il protocollo, rischiando di spezzettare il gioco con un utilizzo esasperato del Var, o si ricorre alla moviola in campo di biscardiana memoria" che però non piace ai direttori di gara.  "Oppure - aggiunge Pieri - e mi parrebbe la soluzione migliore, si introduce il Var 'a chiamata' del quale si parla già da un po'. Il capitano o l'allenatore, una sola volta per tempo, può chiedere una 'on field review'". L'Ifab ci sta pensando. Lo scorso dicembre Antonio Zappi, appena eletto presidente dell'Associazione arbitri (Aia), si era detto "favorevole", giudicandolo "un criterio di giustizia sostanziale", mentre il designatore Gianluca Rocchi paventa un effetto "deresponsabilizzante" sugli addetti al Var.
   

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