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La diplomazia del Vaticano, Mosca tiene il canale aperto

La diplomazia del Vaticano, Mosca tiene il canale aperto

'S.Sede sempre seguito una linea equilibrata'. Il ruolo di Zuppi

CITTÀ DEL VATICANO, 13 febbraio 2025, 19:01

Redazione ANSA

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Dopo gli interventi del presidente Usa Donald Trump, si addensano le ipotesi su quali potranno essere le linee di un possibile negoziato tra Mosca e Kiev per la fine del conflitto in Ucraina. Ma intanto la Russia continua ritenere la Santa Sede come un interlocutore nella partita, sia per la posizione "equilibrata" sempre mantenuta dal Vaticano, sia per quella "diplomazia umanitaria" tanto cara al Papa e al suo inviato di pace, cardinale Matteo Zuppi.
    Mosca, infatti, è aperta a continuare il "dialogo costruttivo" con il Vaticano sull'Ucraina, ha detto Artyom Studennikov, direttore del primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri, all'agenzia Ria Novosti. Dall'inizio del conflitto, ha sottolineato Studennikov, la Santa Sede "ha seguito coerentemente una linea di giustizia ed equilibrio, facendo appello a una soluzione pacifica e dichiarando la sua disponibilità a contribuire a questo in ogni modo possibile".
    Nei giorni scorsi, ad esprimere da Mosca la speranza che la collaborazione con il Vaticano in ambito umanitario, e sempre sulla situazione riguardante l'Ucraina, continui era stata la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova. "Con la partecipazione personale attiva dell'inviato di pace papale alla soluzione pacifica in Ucraina, il cardinale Matteo Zuppi, 16 dei nostri militari feriti sono tornati in Russia nell'ambito di due recenti scambi di prigionieri di guerra russo-ucraini. Ciò è avvenuto il 30 dicembre 2024 e il 15 gennaio di quest'anno.
    Speriamo di continuare questa cooperazione costruttiva e produttiva con il Vaticano sulle questioni umanitarie", ha affermato Zakharova il 23 gennaio in un briefing parlando anche lei di posizione "equilibrata e misurata".
    Quale ruolo diretto potrà avere il Vaticano in eventuali negoziati, al momento è difficile vedere. Di sicuro restano aperti i canali di dialogo avviati dal card. Zuppi, d'intesa con la Segreteria di Stato vaticana e con il coinvolgimento delle Nunziature a Mosca e a Kiev, per gli scambi di prigionieri e il rimpatrio dei minori ucraini deportati in Russia dai territori occupati. E almeno da questo punto di vista, la spesso contestata posizione di "equivicinanza" sempre manifestata dal Papa ha sicuramente premiato.
   

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