"Ribadiamo la nostra vicinanza e solidarietà al Procuratore della Repubblica di Roma, Francesco Lo Voi, già oggetto, in relazione al caso Almasri, di un'ingiustificata e gratuita aggressione mediatica solo per aver rispettato il disposto della legge costituzionale in materia di reati ministeriali. Stigmatizziamo, inoltre, l'iniziativa dei consiglieri laici del Csm, a seguito della denuncia presentata dal Dis a carico del Procuratore Lo Voi,i quali hanno chiesto l'apertura di un procedimento per incompatibilità ambientale e la trasmissione degli atti ai titolari dell'azione disciplinare". Lo afferma la Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati.
La giunta esecutiva afferma che "questa iniziativa desta serie perplessità, per la sua natura puramente strumentale, volta a delegittimare la Procura di Roma e l'intera magistratura. I magistrati con il loro impegno assicurano ogni giorno la tutela dei diritti di tutti i cittadini e devono poter lavorare serenamente senza essere sottoposti a quotidiani attacchi".
"Siamo preoccupati per tutto questo ,osserviamo con massima attenzione quello che sta accadendo. E' l'ennesima prova di una situazione conflittuale che non giova al Paese" ha detto, questa mattina, il presidente dell'Anm Cesare Parodi a Radio Anch'Io su Rai Uno, parlando del caso Almasri e dell'esposto contro il procuratore di Roma Francesco Lo Voi.
A Lo Voi, nelle ultime ore, anche la solidarietà del presidente del M5s Giuseppe: "Non è accettabile che un presidente del Consiglio, usando la sua forza comunicativa, faccia un video contro un singolo magistrato, seguito da un esposto dei servizi di intelligence che sono sottoposti alla Presidenza del Consiglio e poi" arriva "la richiesta da parte dei membri laici del Csm di trasferimento del magistrato. Quello di Chigi mi sembra un atto di bullismo istituzionale che va respinto".
Conte ha aggiunto di avere avuto in passato da Lo Voi "le stesse notifiche. Non ha fatto video - ha detto - non ho detto che è un magistrato fallimentare, non ho detto che mi sento ricattato e intimidito. Con grande rispetto verso una istituzione diversa da quella che è il governo, mi sono reso disponibile a fornire tutti gli elementi di informazione in mio possesso: è così che si comporta un Presidente del Consiglio, deve dare l'esempio".
I politici, ha aggiunto il leader cinquestelle, "devono rispettare le leggi non meno dei comuni cittadini, non sono al di sopra della legge. Non possiamo rivendicare impunità e privilegi per la classe politica: questo è successo in passato e non a caso si è parlato di casta. Mi sembra che siamo molti vicini al ritorno di quei tempi ma non lo accetteremo".
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