L'Istituto Italiano di Cultura di
Tokyo ha ospitato un incontro di rilievo con due protagonisti
del giornalismo e del mondo accademico: il giornalista e
scrittore Federico Rampini e Saho Matsumoto, docente alla Nihon
University ed esperta del ruolo della religione nella politica
nazionale e internazionale, con una solida conoscenza della
diplomazia vaticana e della politica statunitense.
Nel corso della conversazione, i due esperti hanno esplorato
gli scenari futuri per i rispettivi Paesi, Italia e Giappone, in
particolare le sfide che la politica protezionista americana
potrebbe portare alle loro economie, entrambe caratterizzate da
un forte export.
Un focus speciale è stato dedicato infatti alle recentissime politiche di dazi adottate da Donald Trump e alle possibili conseguenze dal punto di vista geopolitico, con particolare attenzione all'impatto su settori strategici come l'automotive e la tecnologia.
Il dialogo ha poi toccato i temi
della difesa, della spesa militare e del possibile riarmo
dell'Europa e del Giappone, tra la disapprovazione dell'opinione
pubblica e le crescenti pressioni internazionali. A seguito
dell'intensificarsi delle tensioni globali e dell'aumento degli
investimenti militari di paesi come la Cina e la Russia,
l'Europa sta affrontando un dibattito acceso sull'opportunità di
rafforzare la propria capacità difensiva, come dimostrato dal
recente annuncio della creazione di un esercito europeo
congiunto. Parallelamente, in Giappone, il governo sta valutando
un ulteriore incremento del budget destinato alla difesa,
segnando un allontanamento dalla politica pacifista sancita
dalla Costituzione del dopoguerra. I relatori hanno discusso le
possibili implicazioni di questi cambiamenti sugli equilibri
internazionali e sul futuro delle relazioni tra Europa, Stati
Uniti e Asia. Sotto la precedente amministrazione americana di
Joe Biden, Washington e Tokyo avevano concordato di migliorare
le funzioni di comando dei militari Usa nel Paese del Sol
Levante per favorire una maggiore coordinazione strategica, e
meglio rispondere alle emergenze legate all'espansionismo nella
regione dell'Asia Pacifico della Cina, considerata dalla Casa
Bianca una minaccia alla sua egemonia. Nell'ambito dell'attuale
strategia di difesa, il Giappone mira a raddoppiare le spese
annuali per le armi, portandole a circa 10.000 miliardi di yen
(61,6 miliardi di euro), diventando così il terzo paese al mondo
per spesa militare dopo Stati Uniti e Cina.
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