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La Rosa, 'più italofoni vuol dire più italofili'

La Rosa, 'più italofoni vuol dire più italofili'

'C'è voglia di italiano, anche per capire i Maneskin'

ROMA, 09 ottobre 2023, 16:25

Redazione ANSA

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"L'italiano è l'architrave di questa casa che stiamo costruendo e fortificando, perché la conoscenza della lingua è lo strumento più importante per conoscere e apprezzare una cultura e la società che la esprime". Queste le parole dette all'ANSA da Filippo La Rosa, Direttore Centrale per la promozione della cultura e della lingua italiana, in occasione degli Stati generali della diplomazia culturale in corso a Firenze.
    Per questo motivo, bisogna "lavorare tanto per aumentare gli italofoni in giro per il mondo, perché da un numero maggiore di italofoni avremo un numero maggiore di italofili". In questo rientra la necessità di "aumentare il numero delle persone che si iscrivono nei corsi degli istituti italiani di cultura" e la "presenza nelle università straniere, le cattedre di italiano, i dipartimenti di italianistica".
    Un obiettivo ambizioso, che per La Rosa "presuppone un'organizzazione, una strategia di lavoro, e anche qualche risorsa. Ma dobbiamo avere chiaro che la lingua è uno strumento fondamentale di questa attività di promozione all'estero, perché senza la lingua, e lo vediamo nei Paesi in cui la distanza linguistica è maggiore rispetto ai Paesi con una lingua neolatina, l'importanza e la profondità del discorso che vogliamo fare è compresa con maggiore difficoltà".
    Per fare questo bisogna "mettere a sistema quello che abbiamo già" ed è importante "capire che si guarda l'italiano sì come lingua culturale, la lingua di Dante, ma anche per sbocchi professionali, si guarda l'italiano perché in alcuni casi l'italiano è lingua veicolare".
    "Oggi come è successo negli anni sessanta con il neorealismo cinematografico, si suona il campanello dell'Istituto perché - me lo raccontava la direttrice dell'Istituto di Londra - si vuole studiare la lingua di Damiano dei Maneskin", ha aggiunto La Rosa.
   

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