(di Alessandro Libri)
Standing ovation e tutto esaurito
nelle prime quattro rappresentazioni di La Traviata e Tosca
nella tournée del Teatro dell'Opera di Roma in Giappone. Il
capolavoro di Giuseppe Verdi è stato accolto da dieci minuti di
applausi allo storico Bunka Kaikan a Tokyo, mentre per la prima
di Tosca, musica di Giacomo Puccini, al Kanagawa Kenmin Hall di
Yokohama la calorosa ovazione del pubblico si è trascinata per
15 minuti. Il tour nel Paese del Sol Levante che vede impegnata
la Fondazione lirico-sinfonica capitolina per un totale di sette
serate d'opera proseguirà fino al 26 settembre.
La Traviata, con il fortunato allestimento del 2016 di Sofia
Coppola e i costumi di Valentino Garavani, vede tra i
protagonisti il noto soprano Lisette Oropesa, l'acclamato tenore
verdiano Francesco Meli e il baritono mongolo Amartuvshin
Enkhbath. Per Tosca, realizzata nel 2008 da Franco Zeffirelli e
allestita oggi da Marco Gandini nel centenario dalla nascita del
grande regista fiorentino, salgono sul palco Sonya Yoncheva,
cantante dell'anno per Opus Klassik 2021, il tenore Vittorio
Grigolo, considerato l'erede della vocalità di Pavarotti, e il
baritono Roman Burdenko. A guidare l'orchestra in tutti gli
spettacoli, il direttore musicale Michele Mariotti, impegnato in
un autentico tour de force ma pieno di riconoscenza per il
pubblico composto prevalentemente da intenditori: "Questa tra
Italia e Giappone è una storia di amore da tantissimo tempo",
racconta Mariotti all'ANSA. "Noi pensiamo che loro siano quello
che noi vorremmo essere sotto certi aspetti; rappresentano la
parte migliore di noi in qualità di educazione, rispetto,
cultura e competenza. Perché loro non ti applaudono per partito
preso, è un pubblico che ha una profonda conoscenza, non sono
solo dei fan. E questo noi lo sentiamo: dai silenzi,
dall'attenzione con cui ci seguono, e per noi è molto
stimolante".
Dopo il debutto di Tosca, il prossimo impegno di Mariotti -
ospite dei principali teatri e festival internazionali - sarà
l'inaugurazione della stagione dell'Opera di Roma, il 27
novembre, con il Mefistòfele del regista australiano Simon
Stone. L'intera organizzazione in Giappone coinvolge 227 persone
tra professori d'orchestra, il coro, il corpo di ballo, i
tecnici e le maestranze del teatro, oltre a un gruppo di giovani
cantanti dello Young Artist Program. Un impegno che tuttavia non
preclude lo svolgimento delle simultanee attività della
fondazione romana, nella capitale e all'estero, come spiega il
Sovrintendente Francesco Giambrone. "Oltre al Giappone siamo in
contemporanea in Paraguay con la nostra scuola di giovani
artisti di canto, e a breve al Costanzi ci sarà una prima di
balletto molto significativa. Contemporaneamente il nostro
teatro nazionale ha ospitato un'installazione di Romeo
Castellucci, e faremo sul Tevere una nuova esperienza con
Fitzcarraldo, un'opera appositamente commissionata innovativa,
che andrà solo su un battello all'alba e al tramonto. In un
ultimo il ruolo di teatro di comunità: la parte restante di
orchestra e coro che non è venuta a Tokyo è impegnata a Tor
Marancia e a Tor Bella Monaca, quindi anche in territori
difficili. In questo momento noi stiamo assolvendo a più
funzioni, quella di rappresentanza internazionale, una funzione
di comunità e di apertura all'innovazione".
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