"Sono rimasta bloccata per oltre un'ora in ascensore, poi i vicini mi hanno aiutata a uscire, ma che angoscia!". Pilar De Andrés è scossa e ha il volto pallido, mentre rivive i momenti di paura vissuti dopo essere rimasta chiusa in ascensore per oltre un'ora al sesto piano di una delle torri residenziali in Calle Doctor Equerdo a Madrid, a causa del blackout che da mezzogiorno ha creato enormi disagi nella penisola iberica.
Fiumane di persone, respinte dagli addetti alla sicurezza alle stazioni della metropolitana, attraversano a piedi la capitale, dove sono interrotti tutti i trasporti ferroviari, dell'alta velocità e interregionali a causa della caduta di tensione. Nell'orario di punta alla chiusura delle scuole, gruppi di studenti e genitori con i bambini si muovono in cordate per attraversare gli incroci, con i semafori oscurati.
"Non ricordo un'incertezza tale dalla pandemia, quando ci rinchiudemmo smarriti in casa senza sapere cosa fare", confessa Letizia Pineiro, che è andata a riprendere a scuola il bambino piccolo, Ruben, di 3 anni. La tensione e l'angoscia sono palpabili. "Hanno detto che ci vorranno anche 10 ore per ripristinare la corrente elettrica, speriamo che sia prima di sera, altrimenti anche tutto quanto abbiamo nei congelatori sarà da buttare", auspica Dolores, che gestisce un ristorante in Avenida del Mediterraneo, a Madrid sud. A un tavolo, una dozzina di persone, si attarda in una lunga 'spbremesa', il dopo pranzo: "Abbiamo continuato qui la riunione interrotta per il blackout e la mancanza di connessioni", spiega José Mourillo, dirigente di un'azienda farmaceutica e 'capo' del gruppo. "Siamo preoccupati perché non è chiaro cosa sia accaduto", riconosce.
"Ma anche qui continuiamo a lavorare in relativa normalità", assicura.
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