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L'idea di Kellogg: 'L'Ucraina divisa come Berlino nel '45'

L'idea di Kellogg: 'L'Ucraina divisa come Berlino nel '45'

'Ovest agli europei e est ai russi'. Poi frena: 'Travisato'

ROMA, 12 aprile 2025, 20:33

di Luca Mirone

ANSACheck
Inviato Usa:  'L 'Ucraina potrebbe essere divisa come Berlino ' © ANSA/EPA

Inviato Usa: 'L 'Ucraina potrebbe essere divisa come Berlino ' © ANSA/EPA

Dividere l'Ucraina in zone controllate dagli europei ad ovest e dai russi ad est, sull'esempio di Berlino dopo il 1945: la proposta di Keith Kellogg, formulata in un'intervista al Times, è piombata come un macigno su una trattativa per un cessate il fuoco già molto complicata e che stenta a decollare.

Un messaggio controverso, che ha spinto l'inviato di Donald Trump a fare una precisazione, quasi una mezza marcia indietro. La tregua, nonostante il pressing della Casa Bianca sul Cremlino, appare ancora un miraggio e non ci sono state svolte sostanziali neanche dopo il faccia a faccia a Mosca tra Steve Witkoff e Vladimir Putin. In questo clima di stallo l'altro emissario di Trump, Kellogg, che sulla carta detiene questo dossier, ha provato a fare un passo avanti immaginando uno scenario generale per l'Ucraina una volta conclusa la guerra. L'ex tenente generale, conversando con il quotidiano britannico Times, ha suggerito che truppe britanniche e francesi potrebbero istituire zone di controllo nel Paese a ovest del fiume Dnipro, mentre nella parte orientale rimarrebbero i russi nelle zone occupate. In mezzo, le forze ucraine ed una zona demilitarizzata, ossia un'area cuscinetto per prevenire eventuali scambi di fuoco tra gli occidentali ed i russi.

"Potrebbe quasi sembrare quanto accadde a Berlino dopo la seconda guerra mondiale, quando c'era una zona russa, una zona francese, una zona britannica e una zona statunitense", ha spiegato Kellogg. L'idea di un'Ucraina frammentata e stretta tra varie sfere di influenza ha subito fatto il giro dei media internazionali. A quel punto Kellogg ha corretto il tiro: "Parlavo di una forza di resilienza post-cessate il fuoco a sostegno della sovranità dell'Ucraina. Nelle discussioni sulle divisioni, mi riferivo ad aree o zone di responsabilità per una forza alleata. Non mi riferivo a una spartizione dell'Ucraina", ha scritto l'inviato Usa su X. Puntualizzando poi che in questa configurazione sarebbe esclusa la presenza di militari americani.

Mosca ha bocciato l'idea di Kellogg, affermando che potrebbe portare ad una nuova escalation, ma ha continuato a inviare segnali ambigui sull'immediato futuro del conflitto. Il ministro degli Esteri Serghiei Lavrov, intervenendo al forum diplomatico di Antalya in Turchia, ha ribadito che Mosca è favorevole in linea di principio ad un cessate il fuoco sul Mar Nero, a patto però che "non si ripetano gli errori del precedente accordo": i russi lamentano di non essere stati in grado di esportare i propri prodotti alimentari, anche a causa delle sanzioni occidentali.

"Gli americani stanno considerando la situazione ma non ci hanno ancora risposto", ha riferito Lavrov, lanciando anche una nuova stoccata agli alleati di Kiev: "Il presidente Trump capisce quello che succede meglio dei leader europei".

Ad Antalya era presente anche il ministro ucraino Andrii Sybiha, che non ha avuto contatti con Lavrov. Nel frattempo gli ucraini proseguono le difficili trattative con gli Usa sulle terre rare. Secondo le ultime indiscrezioni, Washington vorrebbe anche il controllo di un gasdotto chiave per il transito delle forniture russe verso l'Europa. Fonti a conoscenza del dossier hanno riferito di un'ultima bozza americana ancora più "massimalista" rispetto alla prima versione, che esigeva 500 miliardi di dollari in metalli rari, oltre a petrolio e gas. Analisti di Kiev parlano di richieste di tipo "coloniale". Tornando invece alle mire espansionistiche di Putin, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha spiegato in un'intervista ai media tedeschi che la Russia starebbe valutando la possibilità di collocare armi nucleari nello spazio" con l'obiettivo di minacciare i satelliti. "Sappiamo che la competizione nello spazio è agguerrita e lo sta diventando ancora di più. E non solo in termini commerciali e ciò ha ripercussioni sulla nostra intera sicurezza", ha avvertito.

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