/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rilasciati altri tre ostaggi israeliani a Gaza. Trump: 'Ho detto tutti liberi oggi,Israele decida'

Rilasciati altri tre ostaggi israeliani a Gaza. Trump: 'Ho detto tutti liberi oggi,Israele decida'

Dopo la cerimonia su un palco costruito a Khan Younis, fra immagini di Hamas, slogan e la scritta 'Nessun trasferimento'

ROMA, 15 febbraio 2025, 14:49

Redazione ANSA

ANSACheck
ALTRI TRE OSTAGGI ISRAELIANI RILASCIATI A KHAN YOUNIS © ANSA/AFP

ALTRI TRE OSTAGGI ISRAELIANI RILASCIATI A KHAN YOUNIS © ANSA/AFP

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha commentato il rilascio di dei tre ostaggi israeliani scrivendo sul social Truth di sua proprietà che "la situazione è diversa dalla dichiarazione di Hamas di questa settimana, secondo cui non rilascerà alcun ostaggio". "Gli ostaggi sembrano essere in buone condizioni", "ora spetta a Israele decidere cosa fare sulla scadenza che ho fissato per il rilascio di tutti gli ostaggi oggi, entro le 12:00 (le 18:00 in Italia, ndr): gli Stati Uniti sosterranno qualsiasi decisione prendano".  

 

 I tre ostaggi israeliani, Aleksandr Sasha Trufanov, cittadino russo-israeliano di 29 anni, Saguy Dekel-Hen, israelo-americano 36enne, ed il 46enne Yair Horen, sono stati rilasciati. Sono stati portati dai terroristi di Hamas, armati e a volto coperto, ai veicoli della Croce Rossa per essere consegnati all'Idf

     I terroristi di Hamas sono arrivati al punto di rilascio degli ostaggi a Khan Yunis indossando uniformi e giubbotti militari dell'Idf e portando con sé armi rubate all'esercito israeliano durante il massacro del 7 ottobre. Secondo fonti palestinesi, gli ostaggi sono stati portati al punto di rilascio a bordo di un veicolo rubato dai miliziani durante il massacro. 

    Hamas ha esposto una serie di messaggi sul palco allestito preparazione della liberazione degli ostaggi. Tra le scritte esposte compare la frase 'non c'è emigrazione se non verso Gerusalemme', con un riferimento diretto al piano Trump.

      Un'illustrazione mostra il leader di Hamas Yahya Sinwar (ucciso dall'Idf a ottobre) seduto su un divano, da cui osserva la bandiera palestinese sventolare di fronte alla Spianata delle Moschee. Nella parte inferiore del palco compare la scritta 'Siamo passati come un raggio di sole', accompagnata da immagini delle incursioni del 7 ottobre nei kibbutz e nelle basi militari israeliane, tra cui Reem, Urim, Ma'oz, Mivtahim, la base di Beit Lavan, Ein Hashlosha, Kibbutz Nirim, Nir Yitzhak, Nir Oz e Magen. Sul lato destro del palco sono esposti i ritratti di alcuni alti funzionari di Hamas eliminati da Israele, tra cui Mohammed Deif.

    I tre ostaggi israeliani hanno parlato al microfono sul palco allestito da Hamas. "Lascio dietro di me mio fratello Eitan qui a Gaza. Bisogna riportarli tutti a casa", ha detto uno di loro, Yair Horen. Il fratello è stato rapito insieme con lui nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre e resta prigioniero nella Striscia.

   

    I tre ostaggi israeliani hanno parlato al microfono sul palco allestito da Hamas. "Lascio dietro di me mio fratello Eitan qui a Gaza. Bisogna riportarli tutti a casa", ha detto uno di loro, Yair Horen. Il fratello è stato rapito insieme con lui nel kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre e resta prigioniero nella Striscia.

     Dopo aver firmato il cosiddetto certificato di rilascio, la Croce Rossa ha portato i tre ex ostaggi ad un punto di incontro nella Striscia con l'esercito israeliano, che li ha successivamente portati in territorio israeliano dopo 498 giorni di prigionia nelle mani dei terroristi a Gaza.

   Nel frattempo, centinaia di persone stanno festeggiando la liberazione dei tre rapiti israeliani in piazza degli ostaggi a Tel Aviv. 

     Quattordici ostaggi vivi e nove morti sono ancora trattenuti a Gaza. Il 7 ottobre sono state rapite 76 persone a Nir Oz, con l'accordo del 23 novembre sono state restituite 40 persone tra donne e bambini, mentre con l'accordo attuale sono stati rilasciati finora in sei. Sette corpi di soldati caduti sono stati restituiti in Israele nell'ambito delle operazioni di soccorso militare. In totale, 117 tra ragazze e ragazzi, uomini e donne anziani e uomini adulti sono stati assassinati o rapiti da Nir Oz. Si tratta di più di un quarto della popolazione del kibbutz.

Le dichiarazioni delle famiglie degli ostaggi

      "Dopo 498 giorni, Yair sta tornando a casa da noi. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo. Il nostro Yair è tornato a casa dopo essere sopravvissuto all'inferno di Gaza. Ora non ci resta che riportare indietro Eitan affinché la nostra famiglia possa davvero respirare. Ringraziamo i soldati dell'Idf e le forze di sicurezza che stanno sacrificando le loro vite e i loro corpi e inviamo le nostre condoglianze alle famiglie in lutto che hanno perso la cosa più preziosa Siete per sempre nei nostri cuori. Non ci fermeremo e continueremo a lavorare per riportare a casa Eitan e tutte le altre persone rapite". Lo hanno dichiarato i familiari dell'ostaggio liberato oggi Yair Horen.

     "Il nostro Sagi è a casa. Un amico, un figlio, un compagno e, cosa più importante, un padre, ed è tornato. Per quasi 500 giorni è stato così lontano e ora è finalmente nella terra di Israele, con noi. Nelle prossime ore incontrerà le sue bambine e per la prima volta la piccola Shahar, nata mentre era in prigionia. Il suo cuore soffre per tutto ciò che gli è mancato, ma ora è qui, a differenza di molti altri. È importante sottolineare che ci sono molte altre famiglie che aspettano i loro cari e molti bambini che aspettano i loro padri". Lo hanno detto i familiari dell'ostaggio israelo-americano liberato oggi Saguy Dekel-Hen. 

    "Siamo sopraffatti dall'emozione e dalla gratitudine per il ritorno a casa di Sasha, dopo 498 lunghi e strazianti giorni di prigionia. Il 7 ottobre, Sasha è stato brutalmente rapito da casa sua e colpito a entrambe le gambe. Vederlo oggi ci rafforza e ci dà grande speranza per il lungo processo di riabilitazione che lo attende. Questo è un momento di immenso sollievo per noi, per i suoi amici e per tutti coloro che hanno mantenuto la speranza e pregato per il suo ritorno. Fino al momento del ritorno di Sasha in Israele, non sappiamo se è a conoscenza del fatto che suo padre, Vitaly, è stato assassinato nel massacro". Lo ha dichiarato la famiglia del russo-israeliano Sasha Trufanov, liberato poco fa insieme ad altri due ostaggi.

Netanyahu, Hamas ha fatto marcia indietro dopo le parole di Tump

      "Oggi sono stati restituiti a Israele tre dei nostri rapiti: li accogliamo con un grande abbraccio. Anche questa settimana Hamas ha cercato di violare l'accordo e creare una crisi con false accuse. Grazie alle nostre forze dentro e intorno a Gaza e grazie alla dichiarazione inequivocabile del presidente Trump, Hamas ha fatto marcia indietro e il rilascio dei rapiti è proseguito. Stiamo agendo in piena coordinazione con gli Usa per liberare tutti i rapiti - vivi e caduti - nel più breve tempo possibile e ci stiamo preparando con tutte le forze necessarie per proseguire, in ogni modo". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

I bus con i prigionieri palestinesi verso Gaza

     Una colonna di autobus con a bordo centinaia di prigionieri palestinesi liberati in base all'accordo di cessate il fuoco a Gaza ha lasciato una prigione nel deserto israeliano del Neghev diretta verso la Striscia di Gaza: lo ha riferito un giornalista dell'agenzia di stampa Afp. Poco dopo, un altro autobus di prigionieri palestinesi ha lasciato la prigione israeliana di Ofer e si è diretto verso la città occupata di Ramallah, in Cisgiordania, ha riferito un altro giornalista dell'agenzia. 

    Idetenuti palestinesi che stanno per essere rilasciati dalle carceri israeliane indossano una maglietta bianca con la stella di Davide e la scritta 'Non dimenticheremo né perdoneremo'. Oggi nello scambio con i tre ostaggi israeliani, tornano in libertà 369 detenuti palestinesi di cui 36 terroristi che stavano scontando numerosi ergastoli per attentati in cui sono stati uccisi decine di civili e feriti in centinaia.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza