Migliaia di manifestanti si sono
radunati in piazza a Cagliari per il corteo regionale, in
occasione dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil
contro la manovra del governo che non piace ai due sindacati che
sollecitano modifiche sostanziali di per aumentare salari e
pensioni, finanziare sanità, istruzione e servizi pubblici e
investire nelle politiche industriali. Lo stop di 8 ore riguarda
tutti i settori privati e pubblici, ad eccezione dei trasporti
dove è di 4 ore a fronte della precettazione imposta dal
ministro Salvini (esclusi dallo stop i servizi ferroviari)..
E i primissimi dati dello sciopero generale in Sardegna di
tutto il comparto del trasporto pubblico locale, diffusi dal
segretario regionale della Filt Arnaldo Boeddu, si attesta sul
70% di media. Alle 10 è iniziato anche lo sciopero relativo al
comparto aereo con le prime cancellazioni dei voli in arrivo e
in partenza dagli scali isolani. Analoga situazione nel
trasporto marittimo con le isole minori La Maddalena e
Carloforte dove l'adesione si sta attestando con una percentuale
con picchi del 70%.
In piazza a Cagliari anche il segretario generale della Uil
pensionati Carmelo Barbagallo che critica la ritrovata
"austerità che anche l'Europa sta portando avanti. Così come non
eravamo d'accordo prima sull'austerità, non siamo d'accordo
adesso - osserva parlando della manovra del governo - nel nostro
Paese i lavoratori e i pensionati hanno perso il potere
d'acquisto e non lo recupereranno con queste manovre che sono
riduttive .Bisogna fare in modo che il governo cambia idea. Noi
abbiamo gente che non riesce più a curarsi, abbiamo strutture
che non riescono più a portare avanti le iniziative che sono
necessarie per lo sviluppo del Paese.
"Questa manovra non ci piace perché non dà risposte concrete
alle esigenze reali del Paese - osserva Fausto Durante,
segretario regionale Cgil sarda - L'Italia non è il Paese delle
meraviglie che il governo dipinge. I salari sono bassi, le
pensioni, soprattutto in Sardegna, sono più basse che nel resto
del paese. Abbiamo un aumento della classe integrazione e un
peggioramento di tutti i principali dati macroeconomici".
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