Nella nota rilasciata ieri dal
sottosegretario all'Economia Alessio Villarosa a commento del
contenuto degli emendamenti fiscali al decreto agosto, "si
dichiara che sono state accolte le richieste avanzate la scorsa
settimana dalla categoria dei commercialisti, incontrata dopo la
proclamazione dell'astensione collettiva prevista
originariamente proprio in questi giorni, poi revocata, a
seguito di una decisione presa a maggioranza dal tavolo delle
associazioni", ma "ci sentiamo obbligati a respingere questa
affermazione, in quanto quello che è previsto negli emendamenti
rispecchia la proposta del Mef e non la richiesta da noi
formulata sin dalla proclamazione, e ribadite in quella sede
rispetto alla moratoria delle sanzioni". Lo scrivono i sindacati
Anc, Sic, Unagraco e Unico, sottolineando che "al tavolo di
confronto con il dicastero del 10 settembre, e in tutti gli
incontri precedentemente tenuti nelle ore precedenti, era stato
chiesto di eliminare la discriminante del calo di fatturato del
33% in riconoscimento delle oggettive difficoltà operative
incontrate dai colleghi nel periodo dell'emergenza, e di
prevedere, al limite, l'innalzamento della maggiorazione
proposta dal Governo dallo 0,8 all'1%, così come già proposto in
audizione da parte del Consiglio Nazionale dei Commercialisti,
considerata anche la volontà dello stesso Governo di spostare il
termine della moratoria dal 30/09 (nostra proposta) al 30/10".
Tutti gli esponenti del Governo presenti all'incontro, si
legge, "si erano dichiarati disponibili alla valutazione della
nostra richiesta in particolare procedendo con una valutazione
d'impatto in termini di costo dell'operazione, cosa che
evidentemente non è avvenuta o comunque non è stata comunicata
alle parti interessate", perciò i quattro sindacati "sostengono
che sarebbe fuorviante far arrivare ai colleghi e all'opinione
pubblica il messaggio che, con particolare riferimento a questo
specifico punto, la richiesta è stata accolta, e che si sia
pertanto soddisfatti". C'è, infine, "l'auspicio che in sede di
esame parlamentare, il Legislatore tenga conto delle istanze
formulate dai commercialisti e delle difficoltà che tutti i
contribuenti stanno vivendo in questo momento, approvando un
testo diverso e più giusto, che accolga la nostra richiesta".
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