Nel quadro della gestione finanziaria
delle Casse di previdenza private dei professionisti che,
globalmente, detengono un patrimonio da 114,1 miliardi, tra le
operazioni "più rilevanti ci sono i fondi di investimento
mobiliari, che costituiscono il 29% del totale, seguiti dagli
altri fondi di investimento (23,7%) e dai Titoli di Stato
(16,8%)", e tale composizione "riflette un approccio prudente,
che bilancia rendimento e sicurezza". Così recita l'ultimo
rapporto del centro studi dell'Adepp, l'Associazione che
riunisce gli Enti ed è presieduta da Alberto Oliveti, presentato
a dicembre 2024.
Prima dell'avvio dell'attuale politica dei dazi commerciali
internazionali, le Casse, specifica il dossier, hanno scelto "di
includere una quota significativa di fondi mobiliari e
obbligazionari", perché ciò "consente di sfruttare le
opportunità offerte dai mercati finanziari, mantenendo al
contempo un'adeguata protezione contro i rischi. Un altro
aspetto interessante è la riduzione graduale della quota
destinata agli investimenti immobiliari, che storicamente
rappresentavano una componente importante del portafoglio" degli
Enti.
E, evidenzia ancora il documento dell'Adepp, tale decisione
"risponde alla necessità di maggiore flessibilità e liquidità,
fattori essenziali per affrontare un ambiente finanziario sempre
più dinamico e incerto" come quello che stiamo attraversando.
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