"Nel 2024, l'Europa ha fornito un
contributo negativo alla crescita degli scambi internazionali,
penalizzata dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalla debolezza
dell'economia tedesca. Le esportazioni europee hanno segnato
risultati particolarmente negativi nel settore automobilistico e
in quelli dei prodotti chimici e farmaceutici che, dopo il forte
aumento degli anni della pandemia di Covid-19, sono tornati ai
trend normali. Nel 2025, in base alle stime del Wto, la tendenza
negativa dovrebbe invertirsi e l'Europa potrebbe tornare a
fornire un contributo positivo all'andamento delle esportazioni
e importazioni mondiali di beni in volume", spiega l'Istat nel
focus dedicato alle esportazioni italiane verso i principali
mercati extra Ue.
"Sul futuro degli scambi europei pesano tuttavia numerosi
rischi al ribasso, tra cui gli attriti commerciali
internazionali e la possibile escalation delle tensioni
geopolitiche che creerebbero nuovi ostacoli alle catene globali
di distribuzione e approvvigionamento", afferma l'Istituto di
statistica. "L'uso crescente di politiche industriali
'introverse' in molti paesi e gli orientamenti protezionistici
nella politica commerciale, soprattutto degli Stati Uniti,
potrebbero, inoltre, influenzare negativamente la crescita del
commercio nel breve e medio termine".
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