(di Paolo Rubino)
"Giovani e donne al centro. Vogliamo
esprimere con ancora più forza e determinazione la nostra
visione. Se non adesso quando? Siamo pronti a fare la nostra
parte". Industriale dell'acciaio, lecchese, Maria Anghileri è la
nuova presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria. E'
stata eletta con un ampio consenso, oltre il 95% dei voti, dopo
che sul suo nome gli industriali under 40 avevano cercato e
raggiunto una prova di unità, arrivando alle elezioni con una
candidatura unica. Porta avanti dal 2015 il suo impegno con i
giovani di via dell'Astronomia: era tra i vicepresidenti della
squadra uscente di Riccardo Di Stefano.
"Voglio raccontarvi la mia storia..." Si presenta così, subito
dopo l'elezione. La storia ed i valori sono quelli di una
azienda di famiglia "partita da un sogno" e fatta crescere con
"tenacia e determinazione": il bisnonno commercializza legno e
ferro; prosegue il nonno Giacomo, alpino sopravvissuto alla
ritirata di Russia nel 1943; la capogruppo è stata fondata nel
1979 dal padre, Eufrasio - che ha recentemente ricevuto
l'onorificenza di Cavaliere del Lavoro - con lo zio Antonio,
"ragazzi tra i 19 ed i 25 anni", ed un socio, Angelo Carcianiga.
Oggi lei è la "prima donna della famiglia ad essere entrata in
azienda","grazie anche alla visione di mia madre - sottolinea ".
Sull'esempio di una esperienza personale il tema del
passaggio generazionale è stato al centro del suo impegno nei
Giovani Imprenditori, curando il progetto GenerAzioni:
sottolinea la "grande riconoscenza", e l'esperienza di entrare
nell'azienda di famiglia, con il fratello Giacomino,
"affiancandosi con umiltà ma senza rinunciare al coraggio di
portare avanti anche le nostre idee". Avvocato, laurea alla
Bocconi, studi anche alla Columbia e ad Harvard, Maria Anghileri
è il direttore operativo di un gruppo da 1,1 miliardi di
fatturato ed 1,5 milioni di tonnellate lavorate l'anno,
specializzato nella trasformazione e nella lavorazione
dell'acciaio, 900 collaboratori ed una forte propensione
all'export pari a circa il 35% del fatturato.
I quattro anni da presidente dei Giovani Imprenditori partono
con tre parole chiave: "Imprese, persone, Europa". Nel solco
della tradizionale vivacità di idee e proposte dei giovani
industriali, passando anche per la ribalta dei due appuntamenti
annuali di Rapallo e Capri, il suo ruolo sarà anche quello di
confrontarsi con la politica. "Confindustria è apolitica e
apartitica", premette rispondendo a chi gli chiede un primo
giudizio: "Con il Governo c'è grande dialogo, abbiamo visto con
favore alcuni aspetti della manovra: l'attenzione ai conti
pubblici, alle famiglie e alle imprese. Chiediamo più attenzione
su altri aspetti: sugli investimenti" da sostenere - è la
posizione di via dell'Astronomia - con correttivi al piano
Transizione 5.0 e sul piano fiscale introducendo una Ires
premiale, perché "solo con gli investimenti si può crescere".
La squadra al vertice degli industriali under 40, con nove
vicepresidenti, è "giovane, tanti trentenni". Rappresentano il
territorio, "un po' da tutte le aree del Paese". E "per la prima
volta c'è lo stesso numero di donne e di uomini": la logica non
è quella delle quote di genere - sottolinea - , gli imprenditori
guardano a ruoli e competenze: "Non ho fatto alcuna fatica a
trovarle: donne brave, appassionate, competenti".
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