È stata avviata regolarmente ieri,
posticipata di una settimana rispetto alle previsioni iniziali,
la fase di solidarietà nello stabilimento Electrolux di Porcia
(Pordenone). Riguarda i 780 operai delle linee di produzione
delle lavatrici e lavasciuga. Dai due turni normali si è passati
a uno solo, con orario di lavoro dalle 7 alle 16. Lo riporta nel
dettaglio il Messaggero Veneto oggi in edicola.
Oltre a quello di Porcia, solo in un altro stabilimento
italiano della multinazionale svedese, a Cerreto dove si
realizzano cappe di aspirazione per cucine, è attuata la
solidarietà, per i circa 130 addetti. Altre due fabbriche del
gruppo - Forlì (mille dipendenti) e Solaro (900 addetti) - la
hanno posticipata al 2026, meglio delle previsioni che
indicavano l'estate. Lo stabilimento di Susegana (Treviso) dove
lavorano 1000 persone e si fabbricano frigoriferi, lavora a
pieno regime, precisa il Messaggero Veneto. Anzi, la produzione
è data in crescita nel 2025, per effetto di nuove commesse, e si
salirà oltre le 600 mila unità (a fine 2024 ne erano stati
prodotti 590 mila).
Anche a Porcia le previsioni parlano di un leggero incremento
della produzione di lavatrici, ma ciò non ha scongiurato il
ricorso ai contratti di solidarietà, che comportano per gli
addetti coinvolti, consistenti tagli di salario. La solidarietà
qui dovrebbe protrarsi per tutto il 2025. Rsu e sindacati Cisl,
Cgil e Uil faranno il punto della situazione con i vertici
italiani dell'azienda a fine maggio o al massimo a inizio
giugno.
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