Eredità, testimonianza, archiviazione.
Come ricordiamo le più importanti personalità della storia culturale contemporanea? Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, Ascanio Celestini risponde a questa domanda concentrandosi sulla figura del poeta, scrittore, regista, intellettuale scomodo e geniale, nato il 5 marzo 1922, con 'Museo Pasolini', in prima visione su Rai5.
Proposto in due parti, in onda sabato 5 marzo alle 21.45 e
sabato 12 marzo alle 21.15, è un museo immaginato che si
compone attraverso la messa in scena del nuovo spettacolo di
Celestini e le testimonianze di scrittori, intellettuali, amici,
lettori e scolari come Alex Zanotelli, Graziella Chiarcossi,
cugina ed erede di Pasolini, l'insegnante Grazia Napoletano, la
presidente del Centro Studi Pier Paolo Pasolini Flavia
Leonarduzzi e gli ex scolari Mariannina Lenarduzzi e Giuseppe
"Nini" Bertolin.
Come affermava Vincenzo Cerami: "Se noi prendiamo tutta
l'opera di Pasolini dalla prima poesia che scrisse quando aveva
7 anni fino al film Salò, l'ultima sua opera, noi avremo il
ritratto della storia italiana dalla fine degli anni del
fascismo fino alla metà degni anni '70. Pasolini ci ha
raccontato cosa è successo nel nostro paese in tutti questi
anni".
Ma allora qual è il pezzo forte di Museo Pasolini? Quale
oggetto dobbiamo cercare? Quale oggetto dovremmo impegnarci ad
acquisire da una collezione privata o pubblica? E cosa possiamo
comunicare attraverso di lui?
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